Franklin Graham al Palaforum, le reazioni dei media

È stato un modo per chiudere il cerchio, l’incontro di Franklin Graham con le chiese evangeliche italiane che si è svolto sabato 29 ottobre al Palaforum di Assago (MI): la riunione ha visto oltre diecimila persone riunite ed è stata anche l’occasione per ringraziare ancora una volta i medici di Samaritan’s Purse, il gruppo di pronto intervento della missione guidata da Graham jr, per l’impegno profuso nel 2020, nel pieno della pandemia, quando in poche ore hanno fatto convergere su Cremona un ospedale da campo che ha alleggerito il lavoro delle strutture mediche cittadine.

A ringraziare Graham e il suo staff era presente anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, che ha speso parole di lode per un atto che, in Lombardia, si ricorderà a lungo. La serata al Palaforum, programmata già in epoca pre-covid e rimandata per i noti motivi, stando agli organizzatori ha coinvolto negli ultimi due anni oltre cinquecento chiese in tutta Italia – su un totale di alcune migliaia – con lo scopo di preparare i credenti a raggiungere i propri amici, vicini e colleghi e, in un percorso di graduale avvicinamento, accompagnarli fino alla serata di sabato, in cui al Palaforum avrebbero ascoltato il messaggio evangelistico di Franklin Graham.

Se sui risultati della strategia – tipicamente anglosassone – in termini di conversioni sarà il tempo a dare un responso, va detto che il colpo d’occhio del palasport pieno rendeva l’idea di un’iniziativa senz’altro apprezzata dalle chiese; anche le lunghe attese per l’accesso e i disagi riscontrati da alcune comitive testimoniano, in fondo, un numero di presenze così ingente da aver colto di sorpresa – o da aver travolto – gli organizzatori.

Per quanto riguarda la copertura dei media, se la prima parte dell’iniziativa – il ritorno dei medici per un incontro con i pazienti cremonesi – ha colpito la stampa locale e nazionale, molto meno precisa è stata la descrizione della serata, come spesso capita quando entrano in campo liturgie diverse da quella cattolica (anche se va detto che, spesso, non è colpa solo dei cronisti).

Sul fronte video è risultato un po’ confuso il servizio del Tg2, efficace il TgR, puntuale il Tg di Cremona 1; venendo alla carta stampata, il Giornale di Brescia ha dedicato ampio spazio a una toccante testimonianza raccontata nell’incontro con la stampa tenuto venerdì in un hotel del centro, la miracolosa vicenda di un paziente che “era molto debole, tossiva costantemente”: «per lui sembrava non ci fossero più speranze», ha spiegato Julie McKay, uno dei medici della missione. «Ho letto la Bibbia e ho chiamato ogni responsabile di chiesa e ho chiesto loro di pregare per Claudio alle nove di sera», ha proseguito McKay. La mattina dopo, non sentendo più tossire, la dottoressa ha temuto il peggio; «sono entrata nel reparto uomini e lui era seduto sul letto con un grande sorriso. Ci ha detto che non sapeva che cosa fosse successo, ma era dalle nove del giorno prima che si sentiva meglio”». Servizio interessante, appena macchiato da un piccolo lapsus in merito alla serata di sabato (“500 chiese evangeliste”: prendiamolo come un augurio).

Il Giornale, da parte sua, ha sottolineato come Samaritan’s Purse sia stata, onore al merito, «la prima organizzazione internazionale a prestare soccorso in Italia»; peccato che poi, parlando del raduno di sabato, abbia confuso palco e platea descrivendo «l’evento che ieri ha riunito davanti ai circa 10mila del Forum di Assago più di 500 chiese evangeliche».

Anche il Giorno ha dedicato spazio all’incontro “più intimo” con i medici dell’«organizzazione evangelica americana che in due mesi, tra marzo e maggio 2020, ha curato più di 280 dei primi pazienti covid e tutti “nel nome di Gesù”»; meno attenzione invece ha riscosso la serata, descritta come un «evento aperto a tutti e storico, con 530 chiese evangeliche riunite per la prima volta».

A proposito di toni, la stampa locale non ha risparmiato le iperboli: per Varese press si è trattato «di un evento senza precedenti in Italia. Mai prima d’ora più di 500 chiese evangeliche avevano collaborato gomito a gomito in questo modo per condividere il Vangelo», mentre per Varese7News addirittura «a Milano in questo momento si sta facendo la storia».

I numeri, peraltro, hanno lasciato spazio a diverse interpretazioni: per Sempione News erano presenti “oltre diecimila persone e più di 500 chiese evangeliche”, per La Gazzetta di Sondrio addirittura “più di 520 chiese evangeliche” e “oltre 13.200 persone”. In quest’ultimo caso si potrebbe parlare di un autentico en plein, se è vero che l’arena centrale del Palaforum può ospitare un massimo di 12.700 spettatori seduti.

Non sarà sfuggito che, per quanto riguarda la serata di sabato, i media sono rimasti colpiti – e molto – dall’affluenza, tanto che hanno parlato praticamente solo di quella: non della predicazione di Franklin Graham, non della musica; nemmeno una nota sulla provenienza delle comitive né un minimo di colore sul pubblico che riempiva gli spalti, tanto da far venire il dubbio che pochi cronisti abbiano davvero presidiato la serata.

Per alcuni si sarà trattato di una questione di impegni concomitanti; per altri invece potrebbe essere stata una scelta consapevole, come confermerebbe un curioso inciso del Giornale di Sondrio. Il direttore della testata, nel lanciare un comunicato pubblicato evidentemente senza troppo entusiasmo, si è infatti smarcato con un severo distinguo: «Riceviamo e ovviamente pubblichiamo anche se questo giornale non ha mai nascosto le sue posizioni e il suo consenso ogniqualvolta si è trattato di tematiche afferenti la religione cattolica». Come dire: non li possiamo ignorare, ma sapete che noi la pensiamo diversamente.

foto: gazzettadisondrio.it

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