Paolo Ricca, un valdese a San Pietro

By 2 Dicembre 2022Dall'Italia, Focus

Per la prima volta nella storia un pastore valdese ha parlato nella Basilica di San Pietro, in Vaticano. Naturalmente l’avvenimento, riferito dal settimanale Riforma, non si è svolto nel corso di una messa, ma a una Lectio Petri, tavola rotonda organizzata dal cardinal Ravasi che ha visto coinvolti il protestante Paolo Ricca, l’ortodosso Dimitrios Keramidas e il cattolico Dario Vitali. Introdotto dalla teologa Cettina Militello (che ha ricordato come i relatori parlassero «di fronte all’altare che porta le reliquie di Pietro, che con una certa prepotenza architettonica ci ricorda il primato»), Ricca ha proposto una disamina del “Tu es Petrus”, che Ricca ha collegato saldamente al “Tu es Christus” pronunciato dal discepolo poco prima.

«Gesù dice: “ora ti chiamerai Pietro, perché sei roccia e su questa roccia voglio costruire la mia chiesa”», ha ricordato Ricca. «Roccia? Pietro? Ma conoscete Pietro? Era tutto, fuorché una roccia. Generoso, sì. Impulsivo, ma uno che dovrà piangere su se stesso amaramente, perché proprio lui rinnegherà per tre volte il suo maestro che amava tanto. Roccia? Sì, roccia, con le sue contraddizioni, come noi, con le nostre contraddizioni siamo stati chiamati a un compito più grande di noi, come quello di Pietro. Gesù trasforma in una roccia questo giovane, che non era una roccia», ha riflettuto Ricca.

Pietro è il primo a riconoscere pubblicamente in Gesù il Cristo, «e io mi chiedo – ha chiosato il teologo valdese – se Gesù non voglia fare anche di noi dei tanti piccoli “Pietro”. Gesù ha bisogno di molti “Pietro”, non basta uno. E forse questa sera vuole fare anche di noi dei piccoli “Pietro”, delle piccole rocce domestiche, sulle quali lui, Gesù, vuole costruire la sua chiesa. La chiesa cristiana non è nata nelle basiliche, è nata nelle case, la prima forma della chiesa cristiana è la chiesa domestica. E allora questa potrebbe essere la Lectio Petri. Un insegnamento. Gesù ha bisogno di molti piccoli “Pietro” per la sua chiesa in una Europa largamente secolarizzata, e anche in questa città».

foto: riforma.it

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