
Una tra le notizie più curiose della scorsa estate riguardava la decisione di un prete brianzolo di celebrare messa in costume, nella canicola calabra di Capo Colonna, con un materassino adattato ad altare, di fronte a un gruppo di giovani a loro volta discinti e a mollo, per far fronte alle temperature proibitive di quelle giornate.
Le autorità religiose avevano stigmatizzato l’iniziativa, e il parroco era stato addirittura indagato per offesa a confessione religiosa. A sette mesi dalla vicenda, dopo aver preso visione delle indagini effettuate dalla Digos, il Tribunale di Crotone ha deciso di archiviare il fascicolo, chiudendo il caso ed evitando, così, un cortocircuito canonico-legale: alla sbarra per aver vilipeso la fede cristiana sarebbe infatti finito non un bestemmiatore o qualche comico in vena di eccessi, ma un esponente della confessione maggioritaria.
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