
Si sono svolti presso la chiesa evangelica di Rozzano i funerali di Manuel Mastrapasqua, il trentunenne ucciso da un balordo per sottrargli un paio di cuffie. Per le esequie il sindaco ha indetto il lutto cittadino e, durante la cerimonia, le attività pubbliche sono state sospese.
I media non hanno potuto assistere alla cerimonia ma il pastore, Keith Jones, ha ricordato brevemente con loro la figura del giovane: «Conoscevo Manuel, aveva frequentato la nostra chiesa. Manuel era speciale, mi ricordo le nostre tante conversazioni. Parlavamo del lavoro e, anche se le cose non andavano bene come avrebbe voluto, era sempre positivo, aveva un sorriso sul volto che diceva molto di lui come persona e anche del modo in cui abbracciava la vita. Era introverso però molto profondo. Ci mancherà», ha dichiarato, aggiungendo di essere stato vicino in questi giorni ai familiari: «ho parlato e soprattutto pregato. Crediamo nella preghiera e abbiamo cercato di essergli vicini, a volte la vicinanza serve più di mille parole».
E sul perdono – domanda improvvida ma tipica di queste situazioni – ha risposto con sobrietà: «È difficile pensare a questa parola in un momento come questo. Forse adesso il pensiero è più assicurarci che le conseguenze di certe azioni ci siano». Mentre, per quanto riguarda la chiesa, «non sono mancate le lacrime e i momenti di preghiera, e sicuramente ci vorrà del tempo per noi per metabolizzare e andare avanti».
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