Dio, religione e fede, Jovanotti si racconta

By 22 Marzo 2025Dall'Italia, Focus, Spettacoli

Da ragazzo si faceva chiamare Jovanotti, da adulto è tornato a dar ragione all’anagrafe, firmandosi nuovamente Lorenzo Cherubini. Le sue canzoni e la sua verve hanno accompagnato, ormai, almeno un paio di generazioni, facendole saltare con “Gimme five” e sognare con “A te”; il suo personaggio ha mandato in tilt la sinistra, che a lungo lo ha considerato un ragazzetto superficiale e, in seguito, un guru dei valori progressisti.

Lui, da parte sua, ha cantato e parlato di tutto, spaziando tra riflessioni filosofiche e afflati universalisti, ironia e ottimismo. Dopo essersi ripreso dall’ultimo infortunio, in un’ampia intervista al Corriere il Jovanotti dei nostri tempi parla anche di Dio. All’onnipresente Aldo Cazzullo che gli chiede se crede in Dio, il cantante risponde con un aforisma junghiano: «conviene credere. Funziona. Se non credi in Dio, in cosa credi? Nel mercato? Nella tecnologia? È bello credere, è bello pensare di essere figli di qualcuno. Credo nell’assoluto più che nella dottrina».

A Cazzullo che obietta sul fatto che “credere non è una scelta”, Jovanotti replica con convinzione: «Non sono d’accordo. È una scelta, ed è anche un lavoro, dettato dal destino. Sono un illuminista riluttante. Ho fatto il liceo scientifico, ho una formazione razionale. Ma lascio la porta aperta al mistero, anzi spalancata. E ci passa una corrente travolgente».

Per questo motivo il cantante nutre rispetto per la fede e la religione, tanto da dirsi convinto che «un mondo senza religioni sarebbe peggiore, perché la fede è la cosa più umana di te. Significa far parte di qualcosa di più grande, in cui ti fondi. Il punto non è liberarsi delle religioni; è liberarci».

Jovanotti è perplesso sull’attuale ruolo della chiesa, che dovrebbe essere “la presenza di Dio nella storia”, e descrive l’aldilà con una metafora: «se la risata è un’onda, l’aldilà sarà il punto più alto dell’onda, moltiplicato all’infinito. Il luogo dell’affetto eterno». Una visione spiazzante, ma del resto – dirà più avanti – “Dio è imprevedibile”.

Nell’aldilà, un giorno, conta di rivedere suo fratello Umberto, morto a 46 anni in un tragico incidente: «Era un cristiano vero, andava a messa ogni domenica, girava con la Bibbia in macchina, tutta sottolineata. Ora quella Bibbia ce l’ho io», rivela il cantante.

foto: corriere.it

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