“Avrei dovuto essere lì”

By 13 Marzo 2004Esteri

Pubblichiamo la testimonianza di Jorge Fernandez, pastore evangelico di Madrid, scampato alla strage di giovedì 13 marzo per cinque minuti di ritardo.

di Jorge Fernández – Madrid (Spagna)

Attraverso questa lettera voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno telefonato o scritto oggi [giovedì 11/3, NdR], preoccupati alla notizia dell’attacco terroristico a Madrid.

Grazie a Dio sto bene e, per quanto ne so, nessuno dei nostri familiari, amici e conoscenti è stato toccato da questa tragedia, anche se tutti quanti noi continuiamo a essere commossi e scioccati per questo crudele e assurdo massacro.

So che molti hanno temuto per la mia vita, e il timore era fondato, visto che il treno che è saltato in aria è proprio quello che prendo giornalmente per arrivare alla fabbrica dove lavoro.
L’unico motivo per il quale non ho preso questo treno è perché ho ritardato di cinque minuti l’uscita di casa. Quando sono arrivato alla stazione per prendere il treno, questo non partiva.
Non siamo riusciti a capire cosa stava succedendo perché alla stazione non ci davano alcuna informazione (forse per non provocare panico).
Dopo circa mezz’ora con il treno fermo, il personale delle ferrovie è passato, vettura per vettura, per chiederci di uscire non soltanto dal treno, ma anche dalla stazione. Solo dopo essere usciti per la strada e vedendo la polizia impedire alla gente di entrare in stazione abbiamo saputo delle esplosioni, avvenute appena poche fermate più avanti nel nostro percorso.

Mentre scrivo queste righe, alla TV informano che sono morte più di 180 persone e che ci sono più di 1000 feriti, molti dei quali in ospedale in gravi condizioni.
Questo è l’attentato terroristico più grave nella storia di questo paese. I terroristi hanno scelto l’ora di punta e il centro nevralgico del trasporto della città, con l’intento evidente di fare il maggiore danno possibile. È difficile immaginare che un essere umano (in questo caso più di uno), possa pianificare freddamente un atto di simile crudeltà. Questo non fa altro che confermare quel che molti sappiamo: il male non è un concetto astratto né una invenzione religiosa per spiegare quel che non si può spiegare, ma una realtà chiara e palpabile. Perché, anche se oggi si usa molto l’appellativo “animali” riferendosi agli autori di questo fatto (cosa comprensibile, in effetti), non ci resta altro rimedio che riconoscere che sono esseri umani; uomini e donne mossi da un odio e una malvagità diabolici che, ci piaccia o no, appartengono alla nostra specie. Ed è questo che fa diventare tutto molto più drammatico…

Come potete capire, il sentimento di gratitudine a Dio per averci protetto da un pericolo tanto grande, si mescola con il dolore e l’indignazione per un simile atto di barbarie e la sofferenza che oggi tocca tante famiglie. La Spagna intera – e Madrid in particolare – sono oggi in lutto.

Chiedo a tutti i miei amici credenti – in Spagna e negli altri paesi – di intercedere con le loro preghiere davanti al Signore in favore dei feriti e delle famiglie delle vittime, affinché possano ricevere consolazione ed essere fortificati dall’alto. E affinché, con l’aiuto di Dio, gli abitanti di questo bellissimo paese che è la Spagna possano vivere in pace e liberi della minaccia del terrore e della violenza.

(…)

tratto dal sito: www.protestantedigital.com
si ringraziano per la traduzione Willie e Viviana Lovotrico

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