Vietnam, avvocato evangelico digiuna per protesta

By 14 Gennaio 2008Esteri

HANOI (Vietnam) – Le Thi Cong Nhan, giovane donna avvocato, da alcuni giorni digiuna per protestare contro la condanna a quattro anni, comminatale dal governo vietnamita per la sua attività a difesa dei diritti umani.

“Reporters sans frontieres” riferisce che la madre della donna, dopo averle fatto visita in carcere, si dice molto preoccupata per le condizioni di salute della figlia, la quale è smagrita e senza forze e lamenta che le è stato persino proibito di leggere la Bibbia.

Nel marzo del 2007, Le Thi Cong Nhan, ventotto anni, viene arrestata insieme al collega Nguyen Van Dai, fondatore del “Comitato per i diritti umani” in Vietnam, con l’accusa di propaganda contro lo Stato. I due avvocati, entrambi appartenenti alla chiesa evangelica di Hanoi, sono noti per la loro attività  di difesa dei diritti umani, e per questo sono malvisti dal governo vietnamita, che li dipinge come sovversivi, criminali, alleati dei dissidenti.

Dopo l’arresto e un processo, in cui hanno cercato di difendersi dalle accuse di violazione dell’articolo 88 del codice penale del Vietnam, che si riferisce alla «conduzione di attività  di propaganda a danno della sicurezza dello Stato», Le Thi Cong Nhan è stata condannata a quattro anni di prigione e a tre di arresti domiciliari, mentre a Nguyen Van Dai ne sono stati inflitti cinque.

Nguyen Van Dai, trentotto anni, che anni prima aveva fatto parte del Partito comunista vietnamita, è diventato credente alla fine del 1999, in seguito alla difesa di una donna, appartenente alla chiesa evangelica “Assemblee di Dio in Vietnam”, che era stata imprigionata, perché accusata di usare la sua casa per culti religiosi non consentiti. Dai perse la causa, ma cominciò a frequentare la chiesa evangelica autorizzata di Hanoi con sua moglie Khanh, dicendo di «aver sentito la chiamata di Dio». In seguito, ha continuato a occuparsi di diritti umani e religiosi, divulgando i casi di presunti abusi da parte delle autorità.

Le Thi Cong Nhan, un passato da dissidente, si appassiona anche lei alla difesa dei diritti umani e inizia a lavorare con Dai nel 2006, anno in cui diviene cristiana e comincia a frequentare la chiesa evangelica insieme a sua madre.

Nonostante la “Commissione internazionale per la libertà religiosa” abbia registrato alcuni progressi attuati dal governo vietnamita, nel suo rapporto annuale del 2007 ha concluso che questi sono insufficienti e ha evidenziato il perpetrarsi di violazioni dei diritti di espressione del proprio credo religioso. [sr]

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