Gli esperti di marketing conoscono e applicano da tempo il concetto di rebranding: a volte, se un prodotto non funziona più, è semplicemente perché viene presentato in modo poco efficace; aggiornando la confezione (intesa in senso lato) il contenuto avrà una nuova possibilità di attirare l’attenzione del pubblico.
La chiesa anglicana di St. Michael a Bournemouth, in Gran Bretagna, ha seguito la stessa logica: se i giovani disertano le funzioni, si sono detti i responsabili, è necessario provare a presentarsi meglio.
Partendo da questa premessa è nato un percorso mirato a rendere più accattivante la presenza della comunità, e la decisione più eclatante di questo impegno ha fatto notizia: a 148 anni dalla fondazione, a dicembre la parrocchia cambierà nome in un (teoricamente) più accattivante St. Mike.
Naturalmente non è l’unico cambiamento in programma: il sito della comunità, per esempio, si è già adeguato al nuovo corso presentandosi con un approccio fresco e un linguaggio comprensibile.
«Speriamo che, essendo un po’ più creativi, un po’ più informali, un po’ più amichevoli – spiega la responsabile della comunità -, potremo incoraggiare più persone a iniziare a a pensare: “magari potrei davvero farne parte”».
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