Le scelte di MC Hammer

Il Corriere torna a parlare di MC Hammer, rapper noto all’epoca in particolare per la hit “U can’t touch this”, che ebbe «un forte impatto nella cultura di massa per un personaggio di cui poi si è sentito parlare molto poco».

L’artista, dopo tre dischi di successo, è inciampato sul quarto incamminandosi verso un rapido declino e, soprattutto, verso il fallimento economico: «le mie priorità – ha ricordato in seguito – erano in un ordine sbagliato. Le mie priorità avrebbero dovuto essere Dio, la famiglia, la comunità e poi il business. Invece sono state il business, il business e il business».

Già prima del successo, in realtà, aveva avuto un’esperienza di fede: «negli anni Ottanta – ricorda il Corriere – MC Hammer aveva frequentato un culto religioso [sic], studiato la Bibbia e fatto parte di un gruppo rap gospel. Poi, negli anni di maggior successo, si era allontanato dalla fede. Dopo la bancarotta è avvenuto il riavvicinamento», tanto che «nel 1997 è diventato pastore evangelico e ha iniziato a dedicarsi alla predicazione», abbinando il lavoro nel campo della musica all’impegno nelle carceri e a viaggi «in Asia a diffondere la cristianità nel continente».

foto: corriere.it

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