L’ingresso alla Casa bianca di Joe Biden ha smentito di fatto le teorie cospirazioniste propalate dal famigerato Q Anon, che almeno per ora si è ritirato in un enigmatico silenzio, lasciando delusi e frustrati i suoi simpatizzanti.
A una debacle apparentemente definitiva dovrebbe seguire il tramonto dell’oracolo complottista, eppure secondo alcuni osservatori la conclusione non è scontata, anzi: dalla disfatta potrebbe nascere una nuova religione. Un noto sito americano ricorda che un movimento significativo come la chiesa avventista prese le mosse proprio da una profezia mancata: «William Miller, agricoltore e predicatore battista di New York, predicava che il ritorno di Gesù Cristo era imminente. La sua profezia era basata in gran parte sul suo studio del libro biblico di Daniele. La sua interpretazione lo portò a concludere, almeno inizialmente, che Cristo sarebbe tornato tra il marzo 1843 e il 1844». Fallite le previsioni «alcuni membri se ne andarono… ma altri iniziarono a reinterpretare le profezie sulla fine dei giorni.
Un gruppo ha iniziato a sostenere che si sbagliavano solo in parte. Le profezie non riguardavano la Seconda Venuta e la fine del mondo ma, piuttosto, la purificazione di un santuario celeste. Non era un evento terreno, era celeste, e questo spiegava perché, a noi semplici umani, poteva sembrare che non fosse successo niente». Da questo gruppo nacque, appunto, la chiesa avventista del settimo giorno, che oggi conta tra i 20 e i 25 milioni di membri. Il caso avventista è forse il più eclatante, ma non l’unico esempio di quella che i sociologi chiamano dissonanza cognitiva. Q Anon ha fallito sistematicamente le sue previsioni fin dall’inizio, eppure migliaia di persone si sono aggrappate alle sue profezie mancate e ai suoi successivi rilanci: una religione, in fondo, può nascere anche così.
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