Elisabetta II, regina del Regno Unito, si è spenta serenamente giovedì sera, a 96 anni di età, nel castello scozzese di Balmoral, circondata dai suoi cari. Elisabetta se ne va dopo settant’anni di regno, un regno che ha attraversato due secoli e affrontato tempi in rapida evoluzione.
Dai tempi della sua incoronazione, nel 1953, a oggi la storia ha visto cadere regimi, tramontare ideologie, avanzare le tecnologie, spostare il baricentro degli equilibri mondiali, chiudere il capitolo coloniale. E, dal comunismo alle primavere arabe, da Eisenhower a Trump, dalla radio a Twitter, dallo sbarco sulla Luna al covid, Elisabetta II è stata testimone e protagonista di quest’epoca unica per la sua anima multiforme.
Con il suo costante impegno la Regina ha rilanciato in prima persona, e praticamente da sola, la popolarità della monarchia e la solidità di un Regno Unito alle prese con cambiamenti radicali: un servizio svolto per settant’anni con una dedizione ammirevole, se appena due giorni fa, nel suo ultimo atto pubblico, pur affaticata aveva voluto nominare ancora una volta in prima persona il suo quindicesimo primo ministro.
Dio salvi la Regina è stato, dal 1952, l’inno e il motto britannico. E Dio è stato un pensiero ricorrente nei settant’anni di regno di Elisabetta, un pensiero riverberato nei discorsi pubblici – in particolare nelle decine di messaggi natalizi diffusi anno dopo anno – in cui non ha fatto mancare ampi riferimenti alla speranza riposta in Cristo e alla consolazione della fede. «Gli insegnamenti di Cristo e la mia responsabilità personale davanti a Dio forniscono il quadro in cui cerco di condurre la mia vita», aveva ricordato nel 2000; «spero che, come me, sarete confortati dall’esempio di Gesù di Nazareth», aveva auspicato nel 2008 parlando dell’importanza di svolgere fedelmente il proprio incarico.
Traccia del valore dato al suo credo cristiano si può ritrovare già ai tempi della sua incoronazione: alla cerimonia solenne, nel giugno del 1953, erano stati esibiti i consueti simboli dell’autorità sovrana (scettro, anello, corona) ma anche una Bibbia, omaggio alla “cosa più preziosa che questo mondo offre”.
La fede cristiana è stata una filigrana costante nell’esistenza e nel servizio di Elisabetta II; la speranza è che ora la sua abnegazione, la sua affabilità, la sua fede ispirino colui che fino a ieri era il Principe di Galles e che da oggi impareremo a chiamare re Carlo III.
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