La preghiera di Pence per Trump

By 25 Novembre 2022Esteri, Focus

È in uscita So help me God, libro di memorie di Mike Pence, vice di Donald Trump nei quattro anni del suo mandato alla Casa Bianca. Pence, fervente evangelico, nel libro ha ricostruito anche le drammatiche vicende che hanno segnato gli scrutini del 2020, sfociate nell’assalto al Campidoglio da parte di una banda di sostenitori di Trump.

In un ampio stralcio anticipato sul Wall Street Journal e riportato in Italia dalla Stampa si rievocano le intenzioni ondivaghe di Trump sul da farsi, la rabbia per la sconfitta, le accuse di complotto nei confronti del presidente uscente, le parole ambigue rivolte ai facinorosi e – non ultime – le richieste rivolte allo stesso Pence, che in quanto vicepresidente ricopriva il ruolo di presidente del Senato e, quindi, avrebbe potuto ostacolare la ratifica del risultato elettorale. Pence riferisce di essersi opposto all’ipotesi e di aver fatto presente a Trump che entrambi avevano giurato sulla Costituzione – facendo intendere, quindi, quanto grave potesse essere un gesto come quello suggerito – obiettando inoltre che anche gli avvocati del presidente nutrivano dubbi sulla legittimità di alcuni passaggi suggeriti.

Di fronte al rifiuto, Trump si era infuriato con Pence accusandolo di codardia, salvo poi cambiare atteggiamento quando si reincontrarono il 14 gennaio, una settimana prima di lasciare la Casa Bianca. In quell’occasione, ricorda Pence, «mi parve scoraggiato, quindi gli rammentai che stavo pregando per lui. “Non disturbarti”, disse. Mentre mi alzavo per congedarmi, disse: “È stato bello”. “È stato un privilegio, signor presidente”, risposi. “Sì, con te lo è stato”».

Il congedo venne condito da un interessante siparietto: «Mentre camminavo verso la porta, mi fermai, guardai il presidente negli occhi e gli dissi: “Immagino che non saremo d’accordo soltanto su due cose”. “Quali?”. Gli ricordai le nostre divergenze del 6 gennaio e poi dissi: “Inoltre, io non smetterò mai di pregare per lei”. Il presidente sorrise e disse: “Va bene. Non cambiare mai”».

foto: lastampa.it

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