La promessa del Defensor fidei

By 21 Settembre 2022Esteri, Focus

A due giorni dalla scomparsa di Elisabetta II, dopo settant’anni il trono del Regno Unito ha ritrovato un re: sabato 10 settembre Carlo III è entrato anche formalmente in carica nel corso di una cerimonia dal sapore antico davanti all’accession council. Carlo ha confermato il proprio impegno quale difensore della Chiesa protestante di Scozia, un atto la cui ragione storica, spiega Riforma, è stata affermata «nell’Atto di Unione tra Inghilterra e Scozia del 1707 per garantire che lo status della Chiesa di Scozia non fosse influenzato dall’Unione con l’Inghilterra». A questo compito si aggiunge, naturalmente, il suo ruolo di governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, ossia la chiesa anglicana, «la chiesa – come Carlo ha spiegato nel suo primo discorso alla Nazione – in cui la mia fede ha profonde radici».

Al di là degli atti formali, un interessante indizio di quello che sarà il regno di Carlo è stato anticipato già il giorno dopo la scomparsa della Regina. Nel suo primo discorso alla Nazione, dopo aver sottolineato la propria appartenenza confessionale, Carlo ha ricordato che «in quella fede, e nei valori che ispira, mi è stato insegnato ad amare il senso del dovere verso gli altri e a conservare il più profondo rispetto per tradizioni, libertà e responsabilità della nostra storia così unica».

foto: premierchristian.news

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