Polemiche dopo che un gruppo di credenti, su un volo internazionale, ha intonato un coro di lode nel tentativo di rallegrare i passeggeri. Sui social si è subito delineata una frattura netta tra chi ha apprezzato il gesto interpretandolo come un felice momento di evangelizzazione e chi, invece – pur partendo, va precisato, dalle stesse posizioni di fede – ha criticato l’episodio considerando poco cristiano imporre il proprio messaggio a passeggeri che non avevano – inevitabilmente – modo di allontanarsi (“Gesù non ha mai obbligato nessuno ad ascoltare”, è stato obiettato).
Da parte sua il pastore che ha reso nota la vicenda diffondendo il video della performance, ha parlato di un’iniziativa estemporanea, non programmata, da parte di un gruppo di dieci credenti che, lasciando l’Ucraina dopo un periodo prestato a soccorrere i rifugiati, mirava a mantenere alti la speranza e il morale; il pastore ha precisato comunque che il gesto era stato preventivamente autorizzato da una assistente di volo e dal pilota e che il brano è stato accolto con un applauso dagli altri passeggeri, nessuno dei quali ha mostrato contrarietà alla proposta.
A dare un tocco di complessità all’analisi della vicenda è stata Ilhan Omar, una tra le prime deputate americane di fede islamica, che si è chiesta che cosa succederebbe se intraprendesse un momento di preghiera – musulmana, naturalmente – sul prossimo volo che prenderà (“Come pensate che finirebbe?”, ha chiesto ai suoi follower).
La posizione di Omar non è piaciuta ad alcuni suoi colleghi, come Lauren Boebert, che in un tweet l’ha accusata di odio anticristiano, ricevendo in risposta un’accusa di bigottismo.
foto: christianpost.com