Sergio Romano e il rapporto tra evangelici e Trump

By 14 Gennaio 2022Esteri, Focus

L’assalto al Campidoglio di Washington del 6 gennaio 2021, il suo ricordo e gli sviluppi penali, torna in questi giorni a riempire le cronache; il processo ai teppisti che hanno tentato di impedire la ratifica delle elezioni presidenziali prosegue, e nubi si addensano sul ruolo svolto nella vicenda da Donald Trump, a lungo silente di fronte alla violenza di quelle ore, tanto da far pensare a una forma di interessata connivenza (che, se confermata, potrebbe assumere il profilo di un tentato colpo di stato).

Trump, peraltro, sta vivendo una fase interlocutoria nel rapporto con la sua base, stretto tra le simpatie degli antisistema – che vedono in lui uno strumento per scardinare le istituzioni – e le critiche del fronte che considera un tradimento la sua recente apertura alla campagna vaccinale anti covid.

Molti dei suoi sostenitori sono, almeno nominalmente, evangelici, e proprio su questa platea aveva concentrato la propria attenzione Sergio Romano, alcuni mesi fa, raccontando sul Corriere l’origine di alcuni partiti politici occidentali di ispirazione confessionale.

In Europa, ricordava Romano, i partiti cristiani nacquero nei primi decenni del Novecento appoggiandosi alle strutture ecclesiastiche maggioritarie – il Partito conservatore in Gran Bretagna alla Chiesa anglicana, la Democrazia cristiana in Italia al Vaticano – mentre «gli Stati Uniti non hanno un partito cristiano, ma un movimento protestante che ha nella democrazia americana e soprattutto nelle campagne elettorali un ruolo considerevole».

Romano delinea il profilo di questi evangelici, che si definiscono tali «perché il loro unico testo sacro è la Bibbia. Sostengono di avere uno speciale rapporto personale con Cristo e si considerano rinati (in inglese “born again”). Non nascondono le loro posizioni conservatrici e condannano tutte le riforme per cui il partito democratico si è battuto negli scorsi anni, dall’aborto allo status sociale degli omosessuali. Approvano la pena capitale perché non è vietata dalle Sacre Scritture».

Questi evangelici, secondo l’ambasciatore, «hanno sostenuto Donald Trump durante la campagna elettorale e hanno scommesso sulla sua vittoria», anche se «le indagini della stampa sulla sua persona hanno dimostrato che il pio amico degli evangelici è nella quotidiana realtà un libertino».

A queste rivelazioni, conclude Romano, «l’opinione pubblica non ha tardato a reagire. Secondo una ricerca del Public religion research institute, gli evangelici che nel 2006 rappresentavano il 23% della popolazione, sono oggi il 14,5%».

foto: rainews.it

Evangelici.net è un portale di informazione e approfondimento che opera dal 1996 per la valorizzazione del messaggio, dell’etica e di uno stile di vita cristiano

Sostieni il portale ➔