Ci siamo quasi: sabato avrà luogo l’incoronazione formale di Carlo III. La cattedrale di Westminster è chiusa al pubblico dal 25 aprile per i preparativi connessi alla cerimonia, e questo fa intuire quanto solenni potranno essere quei momenti. Al contrario di quanto ha detto qualche voce incauta, Carlo è già re: nella successione non esiste vacatio, e quindi il re è tale dalla scomparsa della compianta Elisabetta II, lo scorso 8 settembre.
L’incoronazione è un momento tecnicamente non indispensabile (alcuni monarchi, in passato, non ne hanno avuta una) ma comunque significativo, una sanzione pubblica e il momento in cui il re esprime i suoi voti a Dio e alla Nazione. La cerimonia sarà preceduta dalla King’s Procession – il corteo con cui il re raggiungerà la cattedrale – e avrà inizio alle 11 (in Italia saranno le 12); alternerà momenti istituzionali e religiosi, letture e brani musicali, poi il re uscirà e avrà luogo la Coronation Procession, il ritorno a Buckingham Palace, nel quale sarà accompagnato non solo dalla regina ma anche dai familiari; con loro si affaccerà dal balcone per i saluti di rito.
Ogni fase della cerimonia è studiata, spesso ha una lunga storia alle spalle e ha sempre un significato, che speriamo i commentatori nostrani sappiano cogliere e raccontare adeguatamente.
foto: repubblica.it
