“Non vedo nessun Dio quassù”: a lungo Yuri Gagarin, primo cosmonauta della storia, è stato ricordato per questa frase tranchant, organica al tripudio messo in piedi dalla propaganda sovietica per celebrare il successo sugli americani nella corsa allo spazio. Il tempo di rimettere piede sulla terra e subito, in quell’aprile del 1961, la figura di Gagarin divenne leggendaria in tutto il mondo (a lui, peraltro, Claudio Baglioni ha dedicato il brano che apre il suo album Solo).
La celebre frase su Dio, però, non risulta sia mai stata pronunciata davvero: lo ricorda la Stampa in occasione di quello che sarebbe stato il novantesimo compleanno di Gagarin, scomparso a fine anni Sessanta in un incidente aereo durante il collaudo di un caccia. Anzi, non solo il primo cosmonauta non si sarebbe mai espresso con quelle parole: secondo un suo collega, Valentin Petrov, Gagarin in realtà era credente (e ortodosso praticante).
Un dettaglio, questo, decisamente scomodo per il regime sovietico; non sorprende dunque che, ai tempi, questo aspetto non abbia avuto grande diffusione e si sia preferito descrivere in termini diversi l’eroe che aveva conquistato lo spazio per conto del Cremlino.
foto: ©ESA / alldayru.com