Sarà Donald Trump il 47° presidente degli Stati Uniti, un secondo mandato conquistato dopo una campagna elettorale degna di una serie tv. Fino alla chiusura delle urne nessun analista serio si è sbilanciato in un pronostico definitivo, segno di un equilibrio sostanziale in cui l’ago della bilancia si sarebbe potuto spostare da un lato o dall’altro in base a elementi non prevedibili. L’ago, alla fine, ha puntato verso Trump, e lo ha fatto senza esitazioni: fin dai primi exit poll si è riscontrato un netto vantaggio del tycoon, che ha vinto anche dove era meno probabile. Fatalmente, di conseguenza, Kamala Harris ha perso anche in Stati dove avrebbe potuto ottenere di più.
Al netto dello zoccolo duro che sosteneva i due contendenti, pare che Trump abbia vinto grazie ad apporti meno scontati del solito, come i latinoamericani (“un blocco elettorale consistente ed eterogeneo”, secondo il Manifesto) ma anche musulmani e afroamericani (“Le minoranze sono un elemento chiave nel risultato delle elezioni americane di oggi”, nota Formiche.net). A questo si aggiunge il risvolto religioso: «la fede, insieme ai valori spirituali, sembra avere un peso importante nel voto degli Stati chiave per la vittoria»; su questo versante non è mancato al futuro presidente il sostegno della componente evangelica, da sempre attratta dalle posizioni di Trump sui valori: un appoggio – nota l’Espresso – ormai stabile dai tempi Ronald Reagan.
Al di là di questo, un tale successo non era preventivato: come spiega Francesco Costa, vicedirettore del Post e buon conoscitore degli Stati Uniti, «un risultato di questa portata, con un aumento dei voti per i Repubblicani in ogni Stato, in ogni gruppo etnico e in ogni segmento della popolazione, mostra un cambiamento strutturale della distribuzione del voto negli Stati Uniti». Per comprenderne le dinamiche, al di là delle risposte più scontate e banali, serviranno valutazioni approfondite: come nel 2016, quando la vittoria di Trump contro Hillary Clinton aveva costretto gli analisti a rivedere i propri modelli per comprendere dove stesse andando l’America.
Intanto Trump dimostra di avere le idee chiare sul programma dei suoi prossimi quattro anni alla Casa Bianca: “Dio mi ha salvato da un attentato”, ha ribadito nella notte elettorale, “perché salvassi l’America”.
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