
La moto al posto del cavallo, un casco al posto dell’elmo: sono i motociclisti evangelici americani coprotagonisti di un documentario che Internazionale definisce “sconvolgente”. Il reportage – dalla sinossi non sembra particolarmente neutrale – accompagna il gruppo di biker nel viaggio alla volta di Lebanon (dove “saranno nominati cavalieri dell’apocalisse”, nientemeno) e, in parallelo, segue un altro gruppo di evangelici che, invece, non portano il giubbotto di pelle ma «indossano giacca e cravatta e gravitano ai più alti livelli del potere statunitense e sui set televisivi di Fox news». Tra loro «due dei più importanti esponenti evangelici sionisti [sic]», il pastore John Hagee e il telepredicatore Robert Jeffress, già consiglieri spirituali di Trump all’epoca della Casa Bianca.
L’obiettivo del documentario è raccontare l’influenza degli evangelici USA nel rapporto tra America e Israele; per farlo gli autori non mettono in una luce particolarmente benevola il movimento, enfatizzando affermazioni forti e personaggi estremi, oltre a dichiarazioni teologiche verosimilmente avulse dal loro contesto.
«Oltre ai motociclisti che pregano nei parcheggi del midwest – spiega l’Internazionale -, il documentario mostra quanto il potere degli evangelici stia indebolendo la democrazia statunitense, in particolare attraverso la loro influenza sul Partito repubblicano», e di come l’influenza evangelica non si fermerebbe alla politica ma toccherebbe anche l’esercito, intrecciando la forza militare a millenarismi che saldano cronaca e profezia, in base ai quali «molti credono che lo stato ebraico giocherà un ruolo durante l’apocalisse e vedono la guerra tra Israele e Hamas come il preludio della fine dei tempi tanto attesa».
foto: internazionale.it