È scomparso a 87 anni Little Richard, leggenda del rock’n’roll i cui successi rimangono pietre miliari nella storia della musica. Richard Penniman – questo il suo nome all’anagrafe – è stato ricordato da tutti i media come un precursore del genere, e in molti – con la curiosa eccezione dei giornali cattolici – hanno voluto segnalare le sue origini evangeliche: nato in Georgia, l’autore di “Tutti Frutti” proveniva da una famiglia dalle profonde radici cristiane dove l’impegno spirituale era di casa; Riforma ricorda che il padre Charles era diacono della locale chiesa metodista africana, e due zii e un nonno erano a loro volta predicatori. Richard inizia a cantare nel tempio della New Hope Baptist Church e la fede lo accompagna, tra alti e bassi, per la sua intera esistenza: dagli studi di teologia in Alabama alla missione fondata nel 1958 per evangelizzare gli Stati Uniti, fino alla consacrazione a pastore nel ’70. Dopo un periodo buio in balia delle dipendenze – «un instabile oscillare tra peccato e redenzione che sarà la costante della sua vita», scrive il Corriere -, Little Richard si è dedicato a un impegno evangelistico ad ampio raggio: «dal 1977 in poi – ricorda ancora il Corriere -, la predicazione diventerà la sua unica preoccupazione, in cui cercherà di rendere parabola da figliol prodigo il suo passato di vizioso e ribelle».
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