Un omaggio a uno tra gli autori più prolifici e significativi della musica italiana, Franco Migliacci, scomparso recentemente all’età di 92 anni. Sue, ricordano i media, canzoni che hanno segnato la storia del costume come – l’elenco è inevitabilmente parziale – “Nel blu dipinto di blu”, “Tintarella di luna”, “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”, “Come te non c’è nessuno”, “Non son degno di te”, “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”, “Un mondo d’amore”, “La bambola”, “Che sarà”, “Uno su mille”.
Scorrendo la sua produzione è difficile non rimanere impressionati; ma, andando oltre i brani d’amore e di riscatto, si deduce che la preghiera, nella vita di Migliacci, poteva avere un approccio poco canonico ma probabilmente non era così irrilevante. Per questo ci piace ricordarlo in maniera alternativa, proponendovi non solo “Pregherei” (1988) cantata da Scialpi, ma anche “La casa del Signore” (1965) – versione nostrana di “Crying in the chapel”, interpretata in italiano da Bobby Solo – e “Diglielo al tuo Dio” (1975), scritta insieme a Ennio Morricone. Con una bonus track, la quasi sconosciuta “Israel” (1967), eseguita da Gianni Morandi.
foto: Alessandroferri – Opera propria, CC BY-SA 4.0