Sito web liberale in arabo respinge il discorso di Mahathir

By 11 Dicembre 2003Israele

In risposta al discorso tenuto il 16 ottobre 2003 dall’ex primo ministro malese Mahathir Muhammad alla Conferenza al Vertice Islamica , Bassam Darwish, direttore di un sito web liberale in lingua araba con sede negli Stati Uniti, ha scritto un articolo intitolato “Un complesso che attende di essere risolto”.[1] L’articolo respinge quanto affermato da Mahathir Muhammad nel suo discorso, e cioè che gli ebrei controllano il mondo, e la sua esortazione ai musulmani a unirsi per ottenere la “vittoria finale”. Vi proponiamo alcuni passaggi dell’articolo.

Il discorso di Mahathir rafforza l’ignoranza tra i musulmani

“‘Malgrado le sue dimensioni ridotte, la società ebraica è divenuta una forza e noi [i musulmani] non possiamo combatterla solo con la forza ma [dobbiamo combatterla] anche usando la nostra intelligenza … Oggi, per proteggerci, abbiamo bisogno di cannoni, missili, bombe, aerei da combattimento, carri armati e cacciatorpediniere …'”.

“Queste sono alcune delle parole pronunciate dal [ex] Primo Ministro malese all’apertura della conferenza dell’Organizzazione dei Paesi Islamici per chiedere ai musulmani ‘di usare la loro intelligenza’ ed esortarli ad ‘adottare la scienza e l’istruzione come mezzi’ nella guerra contro gli ebrei, che ha definito ‘dominatori del mondo’. I leader dei paesi musulmani presenti alla conferenza si sono tutti alzati in piedi e hanno calorosamente applaudito il discorso”.

“Ovviamente sono tutti d’accordo con l’appello di Mahathir ‘ad adottare scienza e istruzione’ e nessuno nel mondo libero e civilizzato desidera vedere un quinto dell’umanità che marcisce nell’oscurità dell’ignoranza, perché la loro ignoranza causa più danno al mondo che a loro stessi. Il problema è che queste affermazioni sono state fatte da un uomo che non capisce il vero significato della scienza … Quando un leader musulmano … incoraggia i musulmani ad adottare la scienza per un solo scopo – per essere migliori e più forti degli ebrei, dei cristiani, dei buddisti e degli altri e per essere in grado di annientare gli ebrei – in realtà non sta esortandoli ad aggrapparsi alla scienza bensì all’ignoranza stessa e a lanciarsi in una folle corsa all’indietro …”.

“Per Luigi Pasteur, l’obiettivo da raggiungere mentre trascorreva giorni e notti alla ricerca di una cura per la rabbia era l’uomo, chiunque egli fosse, e non la dimostrazione di essere meglio degli ebrei o dei musulmani. Questo vale per tutti gli scienziati occidentali, siano essi cristiani o ebrei, e sicuramente vale anche per tutti gli scienziati musulmani. Quando Ibn Sina scrisse i suoi testi medici … non disse che il loro obiettivo era acquisire la superiorità sugli ebrei, i cristiani o gli indù … e nel mondo occidentale quando i presidi delle facoltà universitarie parlano di fronte agli studenti, continuano a ripetere che loro [gli studenti] acquisiranno per se stessi una migliore istruzione scientifica al fine di poter prendere parte alla costruzione di un mondo migliore e non che lo scopo dei loro studi scientifici è ottenere la superiorità sui musulmani e sugli altri popoli”.

‘Il complesso ebraico’ dei musulmani è iniziato con l’Islam

“I musulmani arabi non sono i soli a soffrire di un ‘complesso ebraico’ … Persino il musulmano che vive nell’isola più remota soffre di questo complesso, che ha fatto la sua comparsa non a causa della nascita del movimento sionista o della fondazione dello stato d’Israele, ma con la creazione dello stesso Islam”.

“Per essere obiettivi, va detto che anche in Occidente hanno sofferto di questa malattia ma con una differenza: tra gli occidentali le radici della malattia sono religiose, [ma] opera dell’uomo, mentre tra i musulmani queste radici erano e rimangono religiose e create da Allah. Non c’è quindi da stupirsi se per gli occidentali è stato più facile liberarsi della malattia, mentre tra i musulmani essa è diventata maligna e si riuscirà a liberarsene solo attraverso istruzioni divine che ‘abroghino’ le precedenti istruzioni di Allah …”.

“‘Gli ebrei controllano il mondo’ affermano in coro tutti coloro che non sono capaci di nuotare insieme alla corrente [e non sanno usare la propria mente come] gli ebrei sanno usare la loro mente. Gli ebrei non hanno mai controllato il mondo, ma vi sono sopravvissuti malgrado il loro numero ridotto e le persecuzioni subite nel corso della storia. Sono stati mercanti, scienziati, medici, avvocati e uomini facoltosi, ma anche gente comune che ha lavorato duramente per procacciarsi il pane e di che vivere. Si sono aiutati a vicenda vivendo una vita di comunità, uniti [in quanto società] non con l’obiettivo di assumere il controllo del mondo ma per continuare ad esistere in esso in quanto minoranza, contro la maggioranza che non hai smesso di tentare di distruggerli”.

“Se questo fondamento dell’esistenza ebraica si fosse sviluppato al punto da dominare il mondo … sarebbe stato loro diritto, perché non hanno trascorso giorni e notti a consultarsi su questioni [come] se sia legittimo per un musulmano o un cristiano salutarli per primi oppure se a un musulmano sia lecito augurare bene a un cristiano in occasione di una sua festività. Gli ebrei [invece] si sono dedicati a imparare e a lavorare e in questo modo hanno preservato e dato un fondamento alla loro esistenza”.

“Mahathir Muhammad ha esortato i musulmani dei giorni nostri ‘ad aggrapparsi alla scienza’ allo scopo di produrre cannoni, missili, bombe, aerei da combattimento, carri armati e cacciatorpediniere per difendersi. Ma per difendersi da cosa? Da soli 14.000.000 [di ebrei] che sono riusciti nel corso della storia e grazie unicamente alla loro intelligenza, a proteggere se stessi dalle persecuzioni e dall’annientamento?!”.

“I musulmani non hanno bisogno di missili, carri armati e cannoni per liberarsi del loro ‘complesso ebraico’. Se ne libereranno quando non cercheranno di vedere il mondo attraverso le lenti deformanti della religione. La convinzione dei musulmani che il mondo intero sia un unico fronte contro l’Islam è corretta … e come potrebbe non esserlo, visto che I musulmani [stessi] vedono il mondo esclusivamente attraverso la religione?”.

Sono i musulmani i responsabili della creazione di una barriera di separazione culturale

“Ovunque nel mondo, e anche in Israele, la gente, i politici e i religiosi sia cristiani che ebrei partecipano alle dimostrazioni per dichiarare la loro solidarietà ai palestinesi e agli arabi. Cosa succede invece dalla parte araba e islamica? Non sono gli israeliani ad aver eletto Sharon come primo ministro, ma gli arabi e i musulmani. Non sono gli israeliani a lavorare per costruire la barriera di separazione, ma gli arabi e i musulmani”.

“Quando sentiremo parlare di marce spontanee nelle strade dei paesi arabi e musulmani per condannare le azioni terroristiche suicide contro persone innocenti in Israele e altrove e di richieste di processo per coloro che le incoraggiano, allora la barriera cadrà senza usare un solo colpo d’ascia”.

“Quando sentiremo dire nel fervente discorso di un leader arabo alla propria gente che è giunto il momento di tendere la mano agli israeliani e di cooperare con loro per creare una giusta pace nella regione per noi e per loro, allora Sharon andrà in pensione e aprirà un coffee shop a Tel Aviv”.

“Quando sentiremo l’imam di una moschea dire nel suo sermone ai fedeli che la più alta forma di devozione è uscire a stringere la mano dei vicini ebrei e cristiani o recare in mano rametti di olivo da gettare [ai loro vicini] al posto delle pietre, allora la barriera di separazione cadrà da sola e gli israeliani trasformeranno i loro carri armati in aratri e vomeri per costruire sia Israele che la Palestina”. “In quel momento il ricordo di Mahathir Muhammad e di quelli della sua risma svanirà nella pattumiera della storia”.

Nota
[1] Nel sito si afferma che spetta agli “arabi negli USA ….. fare da catalizzatori delle loro menti, educandole all’importanza di amare questo grande paese, criticando le ingiustizie e coloro che le commettono qualunque e chiunque essi siano”.

(The Middle East Media Research Institute, 2.12.2003)

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