WEST COAST – Da terrorista palestinese a cristiano sionista
di Michael Freund
Un ex terrorista palestinese, che aveva preso parte ad attacchi contro gli israeliani nella metà degli anni ’70, è diventato ora un attivista cristiano a favore di Israele negli Stati uniti, come parte del suo processo di “pentimento” per le azioni passate.
“Il mio primo obiettivo è dare forza al popolo ebraico, dare incoraggiamento, liberarli dall’idea di creare uno stato palestinese”, ha dichiarato Walid Shoebat durante un’intervista telefonica al Jerusalem Post dalla sua casa nella West Coast. “Sono cambiato. Ora sono sionista. Mi lego al Dio di Israele”, ha dichiarato.
Shoebat, che è nato nel 1960 da padre palestinese musulmano e madre americana cristiana, ha ricevuto un’educazione musulmana ed ha trascorso gran parte della sua giovinezza nel villaggio di Beit Sahur, fuori da Betlemme, e più tardi a Gerico. Da bambino, a scuola, gli è stato insegnato ad odiare gli ebrei.
“Ricordo che a scuola cantavo: “Gli arabi sono i beneamati, gli ebrei sono cani”. Ci veniva insegnato che gli ebrei sono discendenti delle scimmie e dei maiali”, ricorda.
Come risultato della sua educazione, Shoebat credeva anche che l’Olocausto non fosse mai avvenuto. “Guardavo le trasmissioni sull’Olocausto alla TV israeliana durante lo Yom HaShoah (celebrazione nazionale dell’Olocausto, si tiene in Israele il 19 aprile, n.d.T.) ridendo e mangiando popcorn, perché non credevo fosse davvero accaduto. Pensavo fosse un falso. Mi chiedevo dove avessero preso quegli attori così magri per interpretare le vittime”, dice ora con rincrescimento.
Dopo poco tempo Shoebat iniziò a prendere parte ad attività anti israeliane, esercitandosi nell’attaccare gruppi di dimostranti. “Quando ero un ragazzo, ero coinvolto in diverse risse e proteste, in particolare tra i 14 e i 18 anni. Gettavo pietre ai rabbini che pregavano al Muro del Pianto e protestavo sul Monte del Tempio”. Dopo essere stato inserito in un gruppo terrorista, Shoebat acconsentì a prendere parte al suo primo attacco. “Mi hanno affidato una pagnotta piena di esplosivo, e la mia missione era di distruggere la filiale della Banca Leumi a Betlemme.” .
Ma quando arrivò sul posto, vide un gruppo di bambini che giocavano lì fuori ed ebbe dei ripensamenti.” Tirai la bomba sul tetto della banca. Scappai via, e poi udii l’esplosione. Mi scioccò enormemente.”
La seconda azione terroristica avvenne nel 1970, quando Shoebat ed alcuni amici picchiarono un soldato israeliano quasi a morte, a Betlemme. Presero il soldato mentre stava rincorrendo un ragazzino che lanciava pietre. “Noi lo afferrammo, lo picchiammo con un bastone, e lui cominciò a sanguinare copiosamente. Lo abbiamo quasi ucciso”, dice Shoebat con la voce tremante per l’emozione dei ricordi. “Aveva un manganello in mano , l’ha usato e in qualche modo è riuscito a scappare”.
Shoebat in seguito fu arrestato per altri reati ed è stato in prigione in Israele per alcuni mesi. A 18 anni si è trasferito negli Stati Uniti, dove è diventato un attivista a favore della Palestina a Chicago, e raccoglieva fondi per l’OLP.
Ma nel 1993, dopo aver sposato una donna cattolica che aveva cercato di convertire all’Islam, la sua vita prese una piega inaspettata. Quando sua moglie insistette affinché lui provasse le sue affermazioni sul fatto che gli ebrei avessero distorto le parole della Scrittura e dei profeti, Shoebat comprò una Bibbia e si mise a leggerla.
L’esperienza, riferisce, gli aprì gli occhi, portandolo ad abbandonare l’Islam e a diventare cristiano evangelico.
“I musulmani dicono di credere nei profeti, quali Mosè e Davide, ma non sanno che cosa dicono realmente. L’unico modo per saperlo è leggere la Bibbia”, asserisce. Quando la sua famiglia seppe della sua conversione, fu ripudiato e minacciato di morte, e Shoebat è sicuro che l’OLP stia attualmente progettando la sua esecuzione.
Nonostante tutto, è determinato a fare ammenda per il suo passato.”Cerco di essere perdonato per quello che ho fatto. Il mio unico sogno era quello di distruggere il popolo ebraico e lo Stato di Israele.”
Ora invece dice: “Voglio lottare per Israele da entrambe le prospettive, quella teologica e quella politica. Israele non deve essere mai diviso”, insiste. Aggiunge poi: “Sono molto sionista. Credo che il Sionismo sia il processo che riporta gli ebrei nella loro terra. Mi definisco un cristiano sionista”. Shoebat ha cominciato a tenere delle conferenze nel Nord America, chiedendo a tutti di appoggiare Israele ed il suo possesso della Giudea, di Samaria e della striscia di Gaza, e rifiuta categoricamente l’idea di uno stato palestinese.
“Prego affinché continui l'”occupazione” di Israele, così da poter avere pace. Se ci uniamo ad Israele e diciamo di voler essere parte di un Israele più grande, potremmo essere un grande popolo. I palestinesi potrebbero essere il più grande popolo del Medio Oriente.” .
Ma perché questo accada , afferma Shoebat, devono esserci dei cambiamenti fondamentali nella società palestinese, dato che una intera generazione di giovani palestinesi è stata educata ad odiare gli ebrei. “L’occupazione vera non è quella di Israele che starebbe usurpando la terra agli arabi. La vera occupazione è quella delle menti dei palestinesi, ai quali viene insegnato ad odiare gli ebrei.”
“Il mio obiettivo è quello di tornare in Israele e vivere lì, ed avere un programma di ripristino della libertà mentale dei palestinesi, insegnare loro a pensare di nuovo.”
Afferma che questo è essenziale affinché vi sia pace nella regione.
“Il popolo ebraico non parla quanto dovrebbe, così lo farò io”, dichiara. “Israele è uno stato piccolo, e gli stati arabi sono dei giganti. Nonostante ciò – conclude- se i sionisti resistono, vinceranno. Sono sicuro che vinceremo.”
(trad. di F .Dragani, www.uncuoreperisraele.net)
(Jerusalem Post, 13 febbraio 2004 – www.ilvangelo.org)
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