MILANO – Una ripicca: la polemica sul presunto plagio di “Fuoco e cenere”, brano composto tra gli altri da Franco Muggeo e portato ieri sera a Sanremo da Micaela Foti, si ridurrebbe a una ingenua manovra di un gruppo deluso.
Il caso era stato sollevato da alcuni giornalisti a margine del Festival, segnalando che “Fuoco e cenere” risulterebbe un plagio di un brano disponibile già dal 2007 sulla pagina myspace di un gruppo femminile, le Oronero. Il direttore artistico del Festival, Gianmarco Mazzi, ha rilevato che la polemica nasce a scoppio ritardato, considerando che i brani dei finalisti per la categoria giovani sono online da tempo, e curiosamente la questione viene sollevata solo nella giornata in cui il brano ha conquistato la finale. In ogni caso – ha precisato Mazzi – da regolamento il brano non deve essere “inedito” ma semplicemente “nuovo”, ossia non deve aver generato proventi per gli autori. E “Fuoco e cenere”, pur depositato alla Siae nel 2007, è rimasto sostanzialmente nel cassetto fino a oggi.
La polemica lascia sorpresi e amareggiati gli autori: «innanzitutto – precisa il compositore Franco Muggeo a evangelici.net – non si può parlare di plagio: il brano proposto online dalle Oronero è identico perfino negli arrangiamenti. E la questione si spiega facilmente».
Pochi mesi dopo aver depositato il brano, spiega Muggeo, i tre autori (insieme a lui Luca Venturi, nome d’arte di Alfio Santonocito, e Luciano Nigro) cominciano a “provinare” le possibili interpreti presso gli studi milanesi di viale Liguria: tra queste, per fare un nome, anche Giulia Ottonello di “Amici”. Tra le voci che partecipano al casting c’è anche un gruppo tutto femminile oggi sciolto, le Oronero: «come da prassi – continua Muggeo – hanno registrato, e ho passato poi a loro, in perfetta fiducia, perfino il provino [la registrazione provvisoria, ndr] per permettere loro di migliorare alcuni aspetti della performance. Solo che le ragazze, senza alcuna autorizzazione, hanno reso pubblico il brano pubblicandolo sulla loro pagina myspace».
La collaborazione, poi sfuma in seguito a una lite tra il produttore e le Oronero, ma il brano resta online, all’insaputa degli autori.
Facile quindi comprendere come mai il brano incriminato, invece di risultare semplicemente un plagio, proponga musica, testo, e perfino arrangiamento pressoché identici al pezzo cantato sul palco di Sanremo da Micaela Foti: è, a tutti gli effetti, lo stesso brano.
«Si è trattato di una mossa scorretta da parte delle Oronero – conclude Muggeo – oltretutto sfruttata poi ad arte per creare il polverone mediatico di questi giorni. In ogni caso Luca Venturi, in quanto produttore, ha già deciso di dare un seguito legale alla vicenda».
Vicenda che, invece, pare non avrà un seguito sul palco del Festival, dove stasera Micaela Foti si giocherà regolarmente la vittoria per la sua categoria contro le altre tre canzoni selezionate dal televoto e dall’orchestra del Festival.