
La settimana di Sanremo si è conclusa con la placidità danubiana con cui era iniziata: ha vinto Olly, un outsider sconosciuto ai più, con un brano ragionevolmente sanremese; piazza d’onore per Lucio Corsi, altro volto poco noto; a seguire Dario Brunori, Fedez e Simone Cristicchi. E a proposito di Cristicchi, non possiamo non citare la serata dei duetti, in cui ha duettato con Amara, alias Erika Mineo, la sua compagna. Che non è una parvenu ma autrice nota, tra l’altro, per aver scritto “Che sia benedetta”, brano portato a Sanremo da Fiorella Mannoia nel 2017 (è qui).
Un Cristicchi sempre più ieratico – il giorno prima si è esibito in una chiesa di Sanremo, recitando anche il Padre Nostro – insieme ad Amara ha scelto di interpretare “La cura” di Franco Battiato; onore al merito, i due sono stati tra i pochi a uscirne senza stonare e proponendo un buon impasto vocale; ad arricchire il tutto, l’assolo iniziale e finale di Amara, che – come anticipato da Mahmood nel presentare il brano – ha citato il Salmo 51 in aramaico.
Non stona il fatto che il Salmo in questione (noto anche come Miserere e al cui interno è contenuto il famoso distico “O Dio, crea in me un cuore puro/ e poni dentro me uno spirito nuovo”) sia stato indicato con il numero della raccolta ebraica (ed evangelica) anziché con la numerazione cattolica. Se volete godervi la performance (su cui una testata ha proposto un ampio approfondimento), la trovate qui.
foto: alfemminile.com