«Io, faccia a faccia con una Bestia»

By 26 Maggio 2008Rassegna Stampa

«È stato Andrea Volpe a chiamarmi. È detenuto nel carcere di Ferrara dove facciamo opera di volontariato con i carcerati, voleva sapere se ero disponibile per un colloquio e ho accettato. Avevo letto degli omicidi delle Bestie di Satana. Andrea ha fatto cose orribili in nome di Satana, ha ucciso delle persone innocenti. Il mio dovere di pastore era di andargli incontro e aiutarlo a dare un taglio col passato, liberandolo da quel legame diabolico. Per accompagnarlo verso una nuova vita».

Si appassiona Leonardo De Chirico, il pastore evangelico che ha convertito in carcere Andrea Volpe, uno dei capi delle Bestie di Satana, condannato a 20 anni (con rito abbreviato) per tre omicidi, portandolo prima al pentimento e poi all’abiura del satanismo. Oggi Volpe, assicura il pastore, è una persona nuova. Ha accettato di collaborare con gli inquirenti per far luce sull’incredibile serie di delitti satanici che ha sconvolto l’Italia. E vuole ricostruire la sua vita con l’aiuto della fede.

Pastore De Chirico, come ha conosciuto Volpe in carcere?
Andrea è venuto a conoscenza dell’attività di volontariato in carcere che la chiesa evangelica di Ferrara porta avanti da tempo. A parlargliene è stato un altro ragazzo, che in carcere si è convertito al cristianesimo. Quando questo ragazzo è stato spostato in un’altra sezione, Andrea ha chiesto di potermi incontrare.

Lei quindi lo conosceva? Sapeva dei suo legami con il maligno?
Di lui sapevo quello che poteva sapere chiunque leggesse i giornali. Purtroppo il regime carcerario prevede che si possano incontrare solo i detenuti che hanno già avuto una condanna definitiva. In attesa delle varie autorizzazioni, abbiamo cominciato a scriverci in ottobre. Poi, dopo la sua condanna a 20 anni, a fine dicembre c’è stata la possibilità di iniziare questi incontri, che oggi proseguono con regolarità.

Lo crede sincero? Alcuni pensano che, dopo essere diventato collaboratore di giustizia, questa conversione serva solo a ottenere un ulteriore sconto di pena…

Il mio compito è quello di essere un testimone del vangelo, e non ho la pretesa di poter formulare un giudizio di autenticità o meno sulla fede reale di una persona. Quello che posso dire è che in lui è evidente l’interesse crescente per la fede cristiana. Il pentimento giudiziario è avvenuto prima. E oggi Volpe appare sincero nella sua ricerca di Dio: possiamo dire che questo è un altro livello di pentimento, quello che ha a che fare con Dio e con sé stessi. In Andrea ho riscontrato un interesse crescente per la Parola di Dio.

Lei dunque crede nel diavolo, nella lotta tra Bene e Male assoluto?
Io credo in Dio, e quindi credo anche in Satana, l’angelo ribelle che ha la sua ragione d’essere nell’opporsi a Dio.

Ma crede che Satana influenzi i comportamenti umani, diventando una presenza fisica nella vita di una persona?
Sì, credo fermamente che si tratti di un essere personale, che agisce sul singolo e lo influenza. E nello specifico della vicenda delle Bestie di Satana, ci sono stati autentici patti sanciti dai singoli membri con il maligno. Credo che oggi il diavolo assuma di solito forme più subdole e meno appariscenti, ma ci sono casi in cui tutto ciò è concreto e palpabile, soprattutto nel momento in cui una persona decide di contrarre un vero e proprio impegno, dedicando al diavolo la propria vita.

E in che cosa si manifesta questo patto maligno?
Non tutti fanno il patto col diavolo in maniera rituale e liturgica, questa è una minoranza. Ma il desiderio di concedersi al male si può manifestare in molti modi. Ma c’è una speranza di liberazione: si può tornare a essere senza vincoli o obblighi nei confronti del diavolo.

Si può quindi parlare di una sorta di liberazione? Di conversione nel senso di una rinascita?
Con Andrea ho fatto un percorso di liberazione fondato sulla preghiera e sulla Parola, che nella Bibbia viene chiamato conversione, e significa appunto nascere nuovamente. La preghiera lo ha aiutato a sciogliere i patti presi col male. Finire nella mani del diavolo è facile, è una cosa che può avvenire in modo subdolo, per così dire informale, senza grandi segnali. Andrea, invece, ha sottoscritto col Male un impegno che andava sciolto. E non solo in maniera implicita, ma anche esplicita, formale. Nel caso di Andrea e delle altre Bestie di Satana, l’impegno col Diavolo è stato assunto in maniera formale, pubblica e comunitaria. E doveva essere sciolto nello stesso modo.

Come si scioglie un patto con il Diavolo?
La fede non può essere solo un accarezzare, un consolare. Se non si mette in discussione il patto acquisito formalmente e pubblicamente, è chiaro che la conversione non può avere risultati autentici. Con Andrea, prima ho constatato il suo interesse di andare al Signore e poi ho avviato un cammino di liberazione. Grazie all’autorità di Cristo, la sfida delle potenze maligne è stata vinta e, per merito della Sua opera vittoriosa, ho liberato Andrea dal legame col diavolo.

Può spiegare meglio come è avvenuta questa conversione?
Con una dichiarazione di abiura fatta da Andrea, di sconfessione e totale allontanamento da quei patti presi col diavolo, con la contestuale dichiarazione di un impegno di fede e con l’attestazione di voler seguire il Signore e l’amore per il prossimo. È fondamentale essere consapevoli che le conseguenze in termini umani e giudiziari di quegli atti sono incancellabili, ma deve essere chiaro che, grazie alla potenza di Dio, ogni rivendicazione da parte di quelle potenze maligne su Andrea può essere respinta. Il contratto fatto a suo tempo con Satana è formalmente sciolto. Il debito è stato pagato, quindi il patto non è più valido. Gesù ha pagato sulla croce il prezzo del peccato e il diavolo non può più rivendicare nulla da chi crede in Cristo.Con Andrea Volpe ho studiato il Credo apostolico e lui, contestualmente all’abiura scritta e declamata, ha sottoscritto il Credo. C’è stato un momento di rottura con Satana, che è il nuovo punto di partenza con Dio.

Quindi si ricomincia da zero?
No, a parte le conseguenze giudiziarie, non si può dire che si riparta come se nulla fosse avvenuto. Certi delitti non si dimenticano. E nelle dinamiche spirituali, le potenze malefiche possono tornare ad attaccare anche il più santo dei credenti. Gesù stesso dice che quando i demoni lasciano una persona, ne chiamato sette più infidi di loro per cercare di riconquistarla. Possiamo dire che Andrea inizia ora la sua lotta, ma su basi diverse, solide. È un po’ come avere la ricevuta in tasca dei debiti pagati, nel momento in cui un creditore torna a fargli visita. Andrea ha tutti i mezzi per respingere il diavolo. Fatto questo, c’è tutto un percorso da fare: la corsa non è finita, è appena iniziata.

È possibile per Andrea, nonostante i terribili peccati commessi prima di aver abiurato, sperare nella vita eterna dopo la morte?
Certamente. La Bibbia dice che dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata. La grazia è più grande del peccato.

Si può parlare di esorcismo?
Credo che quello che è avvenuto ad Andrea, ovvero la cacciata del maligno sulla base di una confessione di fede, sia un esorcismo a tutti gli effetti. Forse non è stato eclatante dal punto di vista scenografico, ma è la liberazione di una persona dalle presenze demoniache sulla base di una presa di coscienza dell’autorità di Cristo. Quindi sì, un vero e proprio esorcismo.

di: Mario Catania
da: Visto
data: 23 maggio 2008

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