
MUMBAI (India) – «Abbiamo ucciso tuo padre perché si è rifiutato di rinnegare Gesù Cristo». È quanto si è sentito dire uno dei figli di Nimmaka Laxmaya dagli assassini dell’uomo, quando ha trovato il corpo senza vita del padre vicino a un villaggio dell’Orissa. In realtà, il gruppo di radicali indù lo ha ucciso per “errore”. L’obiettivo era proprio il giovane, “colpevole” di aver ricevuto il battesimo. Il fatto è avvenuto il 25 maggio scorso, ma la notizia si è diffusa solo di recente. La conferma è arrivata ad AsiaNews dal Global Council of Indian Christians (Gcic), che esprime «indignazione per quanto accaduto» e chiede giustizia per la minoranza cristiana «sempre più vulnerabile».
Un caso analogo è avvenuto in un altro Stato indiano, il Bihar, sempre il 25 maggio scorso. Nel villaggio di Kaliyaganj un gruppo di estremisti ha malmenato una famiglia cristiana, “colpevole” di aver ricevuto la visita del pastore P.G. Vergis, fondatore di una Chiesa protestante nella zona. Gli aggressori non hanno risparmiato nessuno: dopo aver colpito il capofamiglia, Sadanandan Singh, si sono accaniti sulle figlie e i figli più piccoli.
Fonte: AsiaNews.it
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