Laos, cristiani abbandonano il villaggio natale

By 2 Aprile 2014Rassegna Stampa

VIENTIANE – Sei famiglie cristiane laotiane hanno dovuto abbandonare il loro villaggio natale – composto in larga maggioranza di buddisti – nel sud del Paese, perché vittime di continue pressioni; i residenti volevano costringerli ad abbandonare la loro religione e convertirsi. Lo denuncia la Human Rights Watch for Lao Religious Freedom (Hrwlrf), ong con base negli Stati Uniti, secondo cui i membri della minoranza sono stati “minacciati di sfratto”, nel caso in cui “non avessero rinunciato alla fede”.
Diversa la versione dei funzionari della provincia di Savannakhet, per i quali le famiglie avrebbero lasciato il villaggio di Natahall, nel distretto di Phin, “di loro spontanea volontà per evitare scontri” con gli altri abitanti.

Ai primi di marzo (ma la vicenda è emersa solo in questi giorni) alcune famiglie cristiane hanno abbandonato il villaggio di Natahall, costruendo nuovi alloggi in un’area distante una decina di chilometri. In passato il gruppo di famiglie si era convertito al cristianesimo e questa scelta, nel tempo, ha creato malumori e insofferenze sempre più forti fra la maggioranza buddista e, in particolare, nel gruppo degli anziani e dei capi-villaggio. Dall’inizio dell’anno si è registrata una continua escalation di tensione, che è sfociata poi nella decisione di fuggire.

Secondo quanto riferisce Hrwlrf, i membri della minoranza cristiana sarebbero stati vittime di persecuzioni e abusi. Nel dicembre scorso i capi villaggio di Natahall, con il sostegno della polizia, hanno emesso un ordine di sfratto nei loro confronti; tuttavia, il gruppo ha opposto resistenza rifiutandosi, in un primo momento, di fuggire o convertirsi. Le autorità «hanno agito in modo da bandire la fede cristiana dal villaggio ed espellere gli abitanti che continuavano a professare il cristianesimo».

L’ultimo episodio risale all’11 marzo scorso, quando durante un incontro pubblico i leader della comunità hanno offeso i cristiani, definendoli «seguaci di una religione straniera americana» e obbligandoli a convertirsi al buddismo. Le famiglie hanno quindi deciso di abbandonare le loro case, ricominciando una nuova vita in una zona più sicura.

Dall’ascesa al potere dei comunisti nel 1975, con la conseguente espulsione dei missionari stranieri, la minoranza cristiana in Laos è soggetta a controlli serrati e vi sono limiti evidenti alla pratica del culto. La maggioranza della popolazione (67 per cento) è buddista; su un totale di sei milioni di abitanti, i cristiani sono il due per cento circa, di cui lo 0,7 per cento cattolici.

I casi più frequenti di persecuzioni a sfondo religioso avvengono ai danni della comunità cristiana protestante: nel recente passato sono stati documentati da AsiaNews casi di contadini privati del cibo per la loro fede o di pastori protestanti arrestati dalle autorità. Le maglie si sono strette ancor più dall’aprile 2011, in occasione di una violenta repressione della protesta promossa da alcuni gruppi appartenenti alla minoranza etnica Hmong.

da: AsiaNews
data: 28/3/2014

(nella foto: contadini in Laos)

Leave a Reply

Evangelici.net è un portale di informazione e approfondimento che opera dal 1996 per la valorizzazione del messaggio, dell’etica e di uno stile di vita cristiano

Sostieni il portale ➔