Calcio e fede: Ruben Vargas e il “Salmo svizzero”

By 11 Luglio 2024Sport

Europei amari per la Nazionale di calcio: dopo essersi guadagnati a fatica l’accesso alla seconda fase disputando tre partite a dir poco opache, nel primo turno di eliminazione diretta gli azzurri hanno messo in scena una prova imbarazzante e sono stati sbattuti fuori senza troppi complimenti dalla Svizzera. Lasciamo come sempre ad altri le valutazioni tecniche; più interessante notare alcuni dettagli di contorno, come hanno fatto anche i telecronisti, segnalando che l’inno della vicina confederazione si intitola “Salmo svizzero”.

In effetti il brano è un salmo di nome e di fatto: composto a metà Ottocento da un monaco di Wettingen, dal 1981 è l’inno ufficiale del Paese. Il testo originario è in tedesco, tradotto poi nelle altre tre lingue ufficiali della Svizzera – tra cui l’italiano – e nelle quattro strofe alterna espressioni di lode a Dio («Quando bionda aurora, il mattin c’indora, l’alma mia t’adora, Re del ciel», «Nella notte silenziosa l’alma mia in te riposa», «Quando rugge e strepita impetuoso il nembo, m’è ostel tuo grembo, o Signor») e invocazioni a favore della patria («Libertà, concordia, amor, all’Elvezia serba ognor», «Di mia patria, deh, pietà, brilla, Sol di verità»).

Probabilmente l’avrà vissuto con particolare intensità Ruben Vargas, attaccante di origini dominicane, autore della seconda rete della Svizzera contro gli azzurri e miglior giocatore della partita. Intervistato al termine della sfida ha voluto ringraziare espressamente Dio: «non riesco a esprimere come mi sento. Volevo ringraziare il mio Padre celeste Gesù Cristo per questo momento speciale», ha dichiarato.

Vargas, che al momento gioca nel massimo campionato tedesco nelle file della squadra di Augusta, non ha mai fatto mistero della sua fede: di recente ha spiegato in un’intervista al Luzern Zeitung (reperibile anche qui) che va in chiesa due volte a settimana e che, dopo essere stato cresciuto secondo i principi cristiani (“tutta la mia famiglia è credente, da bambino non capivo molto ma ho sempre saputo che Dio è lì”), è stato incoraggiato da un suo compagno di squadra, Felix Uduokhai, a unirsi a un gruppo cristiano con cui studia la Bibbia e di cui segue i culti anche online. Grazie a questa frequentazione, ha riconosciuto Vargas, «ho rafforzato la mia fede e ho trovato forza per la mia vita».

foto: luzernerzeitung.ch

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