Il quotidiano La Repubblica, in una delle prime giornate olimpiche, dedica un’intervista a Odette Giuffrida, judoka romana che a trent’anni può vantare due Olimpiadi (prima di questa) e altrettante medaglie (argento a Rio, bronzo a Tokyo) e un recente oro conquistato ai Mondiali. Di Odette, come già era avvenuto cinque anni fa (i nostri lettori più attenti forse ricorderanno) si accenna anche al risvolto spirituale: «Tre anni fa ho fatto un viaggio in Brasile, dove vivono due mie amiche che mi hanno portato a una celebrazione di culto evangelico», racconta Odette a Mattia Chiusano. «Ho sentito qualcosa che faceva breccia in me, io già credevo però ho avvertito un forte cambiamento. Un amore totale, ho iniziato a piangere, non ho ritrovato più le mie coordinate e capito che la mia vita doveva essere dedicata a questa fede».
La judoka non si sottrae nemmeno alla domanda su come pratichi il culto evangelico: «ho la fortuna di parlare il portoghese, quindi seguo su YouTube tutte le celebrazioni in Brasile che posso», spiega. «Si canta, si parla della vita, della fede nella vita e non sono parole a memoria. Devo essere la persona migliore possibile, anche allenandomi, ma sapere che c’è Lui a guidare ogni cosa mi dà pace».
Purtroppo, in un finale di torneo condito dalle polemiche, a Parigi Odette ha chiuso al quarto posto. Un risultato amaro che tuttavia pare le abbia dato uno spunto di riflessione: «Se il Signore ha voluto così è perché ha un piano per me».
foto: repubblica.it