Nei giorni scorsi ha annunciato la decisione di andare definitivamente in pensione, ma pochi credono che Bernardo Caprotti, fondatore della catena di supermercati Esselunga, si ritirerà davvero a vita privata. A fugare gli eventuali dubbi è il libro che, per forma e contenuto, testimonia la sua tenacia e anche l’esasperazione per un Paese che piace sempre meno: un’Italia bloccata dalla burocrazia e da consorterie che costringono gli imprenditori (e non solo loro, a ben vedere) a fare i salti mortali. Quello di Caprotti è quasi un pamphlet: insieme al giornalista Geminello Alvi racconta la sua versione, accompagnandola con documenti e senza lesinare nomi e cognomi. Ma è anche una storia del nostro Paese, che l’autore ripercorre intrecciandola alle vicende della sua famiglia e del suo percorso imprenditoriale.
Sicuramente nel libro non mancheranno le esagerazioni, e d’altra parte il fervore di Caprotti è tangibile. Eppure, di fronte a rivelazioni e scandali che si susseguono nelle cronache, viene da chiedersi se qualche Caprotti in più non gioverebbe al nostro malandato Paese.
Falce e carrello
Autore: Bernardo Caprotti
Anno: 2007
Pagine: 187
Prezzo: € 13,5