La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti

By 4 Febbraio 2014Spazio libri

Non cedere di fronte al male: è questo il messaggio che trapela dall’esperienza di vita di Moshe Bejski, il giudice polacco di origine ebraica (scomparso nel 2007) salvato dalla deportazione grazie alla celebre lista di Schindler, diventato in seguito a Gerusalemme l’anima del Giardino dei Giusti.

Bejski, dialogando con il giornalista e documentarista Gabriele Nissim, affronta il grande tema del bene, chiedendosi – attraverso un percorso di testimonianze e reminiscenze letterarie – da dove nasca questo impulso che travalica provenienza, cultura, origini e perfino la religione. Sollecitato da Nissim, Bejski riflette tra l’altro sull’importanza del perdono, della speranza e della gratitudine, che definisce un “esercizio dell’anima” non spontaneo ma fondamentale per ritrovare pace anche dopo aver visto e subito il male nella sua declinazione peggiore.

La gratitudine come ricordo del bene ricevuto, secondo Bejski, è la via per ritrovare la pace sfuggendo alla tentazione del cinismo o della chiusura in se stessi. E, insieme ai gesti d’amore, diventa rimedio al male, perché alla «banalità del male» si può solo opporre la «bontà insensata».

La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti
Autore: Gabriele Nissim
Anno: 2011
Pagine: 264
Prezzo: € 18,5

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