Il Piccolo Catechismo e il Grande Catechismo

By 29 Luglio 2023Agosto 29th, 2023Spazio libri

La Riforma protestante prende ufficialmente il via in una data simbolo, il 31 ottobre 1517. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, però, da lì in poi non fu tutta discesa, né il cammino fatto un susseguirsi di successi. La storia non conosce discontinuità, e Lutero, insieme ai suoi fratelli, negli anni successivi si trovò a dover affrontare l’eredità di una situazione ai limiti del disastro, situazione che in seguito sarebbe stata anche il cruccio della Controriforma: conduttori di chiesa – di qua pastori, di là preti – inadeguati, impreparati (quando non proprio ignoranti), dalla condotta discutibile.

Questioni di ordine teologico e pratico incombevano sulla nascente Riforma, con l’ulteriore disagio di un drastico calo delle offerte, effetto collaterale del sollievo di una salvezza non più conquistata per opere. Le condizioni delle chiese nei territori tedeschi, rilevano le prime visite pastorali, erano desolanti, e in questo quadro nasce l’idea di produrre alcuni testi di riferimento per l’istruzione dei pastori e delle chiese: vengono realizzati in questa cornice il Piccolo Catechismo (noto anche come Enchiridion, manuale sintetico) e il Grande Catechismo (o Catechismo tedesco).

I due volumi, licenziati da Martin Lutero nel 1529, avrebbero avuto un’ampia diffusione e avrebbero arginato, almeno in parte, l’ignoranza diffusa in tema di dottrina cristiana: due capisaldi della loro epoca, insomma, che vengono ora riproposti da Claudiana (II ed. 2022 – 582 pp, 24+35 euro) in una nuova edizione con testo a fronte – per il Grande Catechismo è, addirittura, la prima edizione integrale nella nostra lingua – affidata alla cura di Fulvio Ferrario, pastore e docente di teologia presso la Facoltà valdese di Roma.

L’obiettivo di Lutero, rileva Ferrario nell’ampia introduzione, era di “far circolare la parola di Dio, rendendola accessibile”, senza tuttavia “affrettare i tempi d’azione della Parola” (il monaco agostiniano rifuggiva le “innovazioni troppo brusche”, potenziali elementi di scandalo per i deboli) e riponendo ampia fiducia nel lavoro pervasivo di una “alfabetizzazione cristiana delle masse”, con un occhio di riguardo alla formazione dei più giovani.

I Catechismi si dividono in tre parti, un approccio didattico che per Lutero rimanda “agli inizi della cristianità”: si parte dai Dieci comandamenti, si passa per il Credo e si conclude con il Padre Nostro. Si tratta di un percorso che Lutero dettaglierà altrove in maniera suggestiva: «i Comandamenti insegnano all’essere umano a riconoscere la propria malattia… In seguito gli si presenti la fede e gli si insegni dove possa trovare la medicina, la grazia… Terzo: gli si insegni il Padre nostro, come egli debba desiderare, ricevere tutto ciò».

I temi, nei Catechismi, vengono affrontati in forma classica, ponendo domande e offrendo risposte, che i discenti avrebbero potuto imparare grazie anche all’utilizzo della lingua del popolo. L’obiettivo delle due opere è “mostrare la rilevanza della Scrittura fin nei minimi dettagli dell’esistenza quotidiana”, uno scopo che Lutero traeva dal suo senso di responsabilità nell’aiutare “il popolo cristiano a vivere con serietà il proprio rapporto con Dio”, spiega ancora Ferrario; un approccio rimasto immutato, almeno sulla carta, per cinque secoli, che ancora oggi indirizza l’azione delle chiese evangeliche.

A corredo del Piccolo Catechismo sono presenti due brevi opere del riformatore su altrettanti temi specifici, Un libretto sul matrimonio, per i pastori semplici e Il libretto sul battesimo tradotto in tedesco e aggiornato.

I libri:
Martin Lutero
Il Piccolo Catechismo, Il Grande Catechismo
Claudiana, II ed. 2022
582 pp, 24+35 euro

 

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