Alla schiera di autori che si sono cimentati nella rivisitazione dell’esistenza terrena di Gesù si aggiunge ora Andrea Tornielli, vaticanista di lungo corso, che di recente ha dato alle stampe il suo Vita di Gesù (Piemme, 2022; 364 pp, 17,90 euro). Tornielli, a differenza di altri esperimenti simili, imposta l’opera come la stesura di una sceneggiatura, provando a esercitare la fantasia per riempire i vuoti e creare così un racconto organico; per questo, procedendo nella storia, l’autore dà a protagonisti tradizionalmente anonimi (per esempio gli sposi delle nozze di Cana) un nome, un’età, una provenienza, una professione, oppure crea di sana pianta personaggi che aiutano ad animare le vicende e a renderle più organica la trama; a questi artifici aggiunge poi elementi di costume, dettagli storici e geografici e un pizzico di introspezione psicologica.
I capitoli in cui è suddiviso il volume riportano in testa una verosimile cronologia, come in un diario di bordo; a integrare il racconto e le conclusioni dell’autore si interpongono poi – distinti dal testo – estratti da omelie e interventi di papa Francesco (autore anche dell’introduzione).
La scelta di Tornielli di sperimentare un approccio cinematografico si rivela più libera sul piano filologico ma non per questo meno interessante, visto che inquadra e offre prospettive diverse. Scelta interessante, si diceva, ma rischiosa. Il pericolo, specie per il lettore meno accorto, è di non distinguere i diversi piani: i passi biblici (riportati peraltro con generosità, in corsivo, nel testo: si potrebbe dire che un terzo del volume è opera degli evangelisti), le tradizioni tramandate nel tempo (come il nome dei ladroni o qualche – rara – interpretazione in chiave mariana), le coloriture e le vere e proprie invenzioni letterarie; se da un lato la scelta porta a offrire una lettura più panoramica, dall’altro rischia di renderla meno critica.
Il libro:
Vita di Gesù
Andrea Tornielli
Piemme, 2022
364 pp, 17,90 euro
