Nel corso delle tre conferenze in Italia di Richard Howell, vicepresidente dell’Alleanza evangelica indiana (organizzate da Porte Aperte Italia a Torino, Milano, Sesto San Giovanni dal 15-17 maggio 2007), è stato proiettato in anteprima un breve video che documenta drammaticamente uno dei frequenti episodi di violenza che vedono vittime i cristiani del paese.
LE PRIME NOTIZIE
Da un primo lancio dell’agenzia di stampa Compass Direct: «Il 29 aprile estremisti induisti del Vishwa Hindu Parishad (VHP) e del Bajrang Dal hanno picchiato gravemente il pastore Walter Massey dopo una riunione di culto tenuta in casa sua nel distretto di Jaipur. Joyce, la moglie di Massey, ha detto inizialmente che tre persone erano venute alla porta ed avevano avuto una conversazione con Massey, iniziando subito a picchiarlo. Altri uomini dal volto coperto si sono uniti all’attacco, lo hanno picchiato con mazze di legno e hanno sferrato calci al pastore quando questi è caduto a terra. La folla inferocita ha inoltre rotto sedie di plastica, utensili e mobili nell’appartamento. Era presente una troupe televisiva a filmare l’assalto, e molti canali televisivi nazionali hanno mandato in onda il servizio alle 4 di quel pomeriggio. Massey è stato ricoverato presso il Sawai Man Singh medical College Hospital di Jaipur. Un altro pastore locale, il Rev. Rakesh Malachi, ha raccontato al Times of India che l’attacco era stato pianificato e “abbiamo ricevuto informazioni su altri possibili attacchi a cristiani”. Il 30 aprile, la polizia ha arrestato cinque persone collegate all’attacco».
Come si noterà dal video, non tutti i dettagli risultano precisi, e verranno poi chiariti nel corso di ulteriori corrispondenze.
LA CRONACA DELL’ATTACCO
Il pastore Walter Massey è stato attaccato nella sua casa di Nandpuri, vicino a Hawa Sadak, a Jaipur, nello stato del Rajasthan, da estremisti indù domenica 29 aprile fra le 12:30 e le 13:00. Il gruppo, composto da circa 20 assalitori affiliati al Vishwa Hindu Parishad (VHP noto anche come World Hindu Council) e al Bajrang Dal sono entrati in casa del pastore, apparentemente senza alcuna provocazione da parte dei cristiani, e lo hanno picchiato davanti alla sua famiglia. Una troupe televisiva ha filmato l’assalto e il video è stato mostrato poche ore più tardi su vari canali televisivi.
Gli assalitori avevano bastoni di ferro e altri corpi contundenti. Dopo aver picchiato il pastore Massey, si sono accaniti anche sull’arredamento, distruggendo altri beni.
La troupe televisiva ha raccontato alla comunità cristiana Jaipur Christian Fellowship di avere notato un gruppo armato e a volto coperto e di averlo seguito fino in casa del pastore Massey e di avere assistito all’impietoso pestaggio. Attoniti spettatori indiani hanno visto il video nell’edizione delle notizie delle 16 di quel pomeriggio, hanno assistito al ferimento del Pastore Massey, maltrattato dagli estremisti davanti alla sua famiglia, terrorizzata e impotente.
Per tutta la durata dell’attacco, il Pastore Massey ha invocato il nome di Gesù mentre lo colpivano con vari oggetti. Il Pastore Massey, sulla porta di casa sua, ha proclamato l’amore di Gesù Cristo ai curiosi accorsi solo per guardare. Anche alla troupe televisiva ha parlato dell’amore di Gesù e dei cristiani che pregano per il loro paese. In seguito è stato portato in ospedale.
In un primo momento la polizia aveva rifiutato di redigere il First Information Report (FIR), un rapporto ufficiale sull’accaduto, e solo in seguito alle pressioni della Jaipur Christian Fellowship e di altre organizzazioni la polizia ha accettato la denuncia. La maggior parte degli assalitori è facilmente identificabile dal video, ma la polizia sostiene di non riuscire a identificarli. Nel rapporto la polizia afferma che il pastore Massey è stato attaccato da uomini non identificati e non cita l’affiliazione del gruppo al VHP o al Bajrang Dal, sebbene gli assalitori proclamino davanti alle telecamere di farne parte.
Al pastore, ricoverato all’ospedale, è stata somministrata una terapia per endovena. Aveva difficoltà a camminare e anche un occhio ferito. La maggior parte delle ferite sono interne, a causa delle spranghe di ferro impiegate nel pestaggio. Il suo umore rimane alto, ma la moglie Joyce e la figlia di 6 anni sono ancora terrorizzate.
Il Pastore Massey si trova nello stato del Rajasthan da alcuni anni. È un ex collaboratore dell’agenzia missionaria India Every Home Crusade ed è pastore della comunità familiare presso la sua abitazione denominata Masihi Sangati Kendra. Per molto tempo ha ricevuto minacce da parte della brigata Hindutva e aveva anche chiesto protezione alla polizia, invano.
IL VIDEO
Il video dura cinque minuti e 34 secondi, e riprende un raid organizzato da un gruppo di giovanissimi integralisti indù a casa del pastore indiano Walter Masih, a Jaipur, nell’India nord-occidentale. Viene documentato l’incontro del gruppo di assalitori, i preparativi, il percorso fino alla casa del pastore Masih, l’attesa davanti all’appartamento il travisamento con fazzoletti da viso. Sotto lo sguardo della telecamera, impugnate mazze e bastoni, i balordi entrano poi nella casa, sorprendendo Masih al termine di un culto casalingo; risparmiano moglie e figlioletta, terrorizzate dall’assalto, ma assestano numerosi colpi al pastore, oltre a distruggere con ferocia le suppellettili e rovesciare sedie e libri. Il pastore, comprensibilmente impaurito, si limita a invocare “Jesus!” e pregare “Have mercy of my brothers!”, “Abbi pietà dei miei fratelli!”.
Dopo l’attacco, usciti i balordi, sanguinante spiega all’operatore i motivi dell’attacco; poi esce sulla strada e con calma parla agli astanti dell’amore di Dio, di quel Gesù che si è lasciato picchiare a sangue per salvarci.
La sequenza del video
0.00-2.23 il gruppo di integralisti si incontra, si prepara all’attacco, si avvia verso la casa di Masih e si prepara all’attacco.
2:23-2:30 irruzione nella stanza dove sono riuniti Masih e altri credenti. Comincia il linciaggio.
2:48-3:15 Masih, assalito con calci, pugni e bastonate dal gruppo di estremisti, urla a più riprese terrorizzato: «Gesù!»
3:16-3:44 Masih, visibilmente sconvolto, ripete «Abbi pietà Gesù, abbi pietà dei miei fratelli»
3:45-4:25 l’operatore chiede a Masih: «Perché è successo tutto ciò? Che cosa è successo?»
Masih, che sanguina vistosamente dal labbro e ha la camicia macchiata di sangue, risponde: «Alcuni fratelli erano venuti da me, avevamo appena finito il nostro culto di adorazione. Questi fratelli erano venuti e cortesemente mi avevano fatto delle domande. Ho risposto loro con amore. Ho raccontato loro del Signore, dell’amore del Signore, dell’amore di Gesù e di quanto Gesù li ami».
La telecamera stacca sulla moglie di Masih, che tiene in braccio la figlia in lacrime e terrorizzata.
4:52-5:29 Masih esce per la strada insieme ai credenti, e insanguinato proclama «Il regno dei cieli è vicino, mia cara gente noi non facciamo niente di male qui, serviamo il Signore, adoriamo il Signore, serviamo il vero Dio, raccontiamo a tutti dell’Iddio vivente. Come queste persone mi hanno picchiato, mi hanno schiaffeggiato e preso a calci, allo stesso modo Gesù ha sanguinato perché noi potessimo essere salvati dal fuoco dell’inferno».
LE RIPRESE
Nel video gli estremisti non sembrano dispiaciuti dall’idea di lasciarsi riprendere, probabilmente consapevoli dell’impunità che le autorità garantiranno.
Le riprese risultano poco professionali , e ricordano i filmati amatoriali; talvolta l’immagine non è stabile e i cambi di luminosità creano difficoltà alle riprese, probabilmente anche a causa dell’eccezionalità della situazione. Il video non ha commenti fuori campo, né presenta tagli sospetti.
Il video, inizialmente disponibile su youtube, è stato poi cancellato ed è attualmente ospitato sul nostro server.
VISIONA IL FILMATO
È possibile vedere il formato in streaming, oppure scaricarlo da qui.
Per ulteriori informazioni sul video e sulla chiesa perseguitata: http://www.porteaperteitalia.org.