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   Autore  Topic: Il Rifugio dei Ragazzi  (letto 2567 volte)
saren
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Dio non gioca a dadi... (Albert Einstein)

   
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Il Rifugio dei Ragazzi
« Data del Post: 23.10.2012 alle ore 14:55:22 »
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Beh, visto che qui si può parlare di "sfide per il futuro e  opportunità di crescita e collaborazione", credo che questo sia il posto giusto...
 
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del topic, ma è necessario che io mi spieghi per bene, per farvi capire dove voglio arrivare, quindi: partiamo!
 
"Mi chiamo Sandra Renna, ho quarantatre anni, sono sposata, e ho due figli. Abito in provincia di Torino e frequento la chiesa evangelica delle Vallette di Torino. Da alcuni anni sono collaboratrice del portale evangelici.net e coconduttrice del programma radio Dueperuno, trasmesso da crc.fm (circuito radio cristiane) e da diverse radio cristiane locali italiane.
 
Scrivo questa lettera per condividere un sogno, che, a Dio piacendo, diventerà realtà. Prima di raccontare come e perché del mio sogno ad occhi aperti, devo raccontare un fatto accaduto tredici anni fa.  
 
Il 1999 è stato per me un anno davvero speciale: è l’anno in cui sono nata di nuovo!
È anche l’anno in cui, dopo la conversione, il Signore mi ha parlato dicendomi quale fosse il suo progetto per me: diventare infermiera. Confesso che nemmeno da bambina avevo mai pensato di diventarlo, quindi chiesi a Dio un segno talmente chiaro da impedirmi di fare una scelta non in linea con la sua volontà. Dopo la conferma, ho iniziato gli studi e dopo tre anni sono diventata infermiera. Sinceramente, ho sempre pensato che quello sarebbe stato il mio lavoro-missione fino alla pensione.
 
Evidentemente, Dio aveva altri piani per me. Dieci anni dopo, nel 2009, ho iniziato a vivere una sorta di crisi legata al mio lavoro: se fino a quel momento avevo amato appassionatamente quello che facevo, tanto da sentire la mancanza dei miei pazienti quando ero di riposo o in ferie, ad un tratto ho cominciato a provare un’insofferenza profonda, implacabile, che mi ha portato a desiderare persino di licenziarmi, pur di non continuare a fare l’infermiera.  
 
Ero sicura che quelle sensazioni e quei sentimenti non rendessero onore a Dio, perché lui mi aveva indicato la strada dell’infermieristica. Ogni giorno, tante volte al giorno, gli chiedevo di mettere nel mio cuore la sua pace, perché stavo davvero male. I giorni, le settimane passavano, ma la mia situazione non migliorava affatto. Mi sentivo male per il lavoro e in colpa nei confronti di Dio. Non capivo per quale motivo, di punto in bianco, fare l’infermiera mi fosse diventato così insopportabile. Quando parlavo a qualcuno di come stavo, mi sentivo dire che forse ero in ribellione, che non potevo smettere di fare l’infermiera, che Dio sicuramente non lo avrebbe voluto, che i pazienti hanno bisogno di infermieri credenti, che Dio non cambia idea e se mi aveva detto che quello era il mio futuro, così sarebbe stato. Per sempre. Il senso di colpa cresceva a dismisura.  
 
Un giorno, in estate, alcuni mesi dopo, un pensiero ha attraversato la mia mente: forse Dio voleva dirmi qualcosa, ma io non stavo ad ascoltare, troppo presa dal mio malessere e dai sensi di colpa. Mi sono messa in ascolto e qualche tempo dopo mi è sembrato di capire che Dio mi stesse dicendo che avrei dovuto cambiare lavoro. La prima cosa che ho pensato era che fosse solo un mio desiderio, nulla che arrivasse da Dio, e rifiutai il pensiero. Ma quel pensiero si è presentato di nuovo e poi di nuovo, così ho deciso di assecondarlo. Ero certa che se avessi dovuto cambiare lavoro, avrei dovuto studiare, visto che non sapevo fare altro che l’infermiera. Così ho scorso ogni singolo corso universitario proposto dall’Università di Torino, raccogliendo informazioni.
 
Solo uno, tra i molti proposti, aveva attirato la mia curiosità, anche se dal nome del corso non era così chiaro di cosa parlasse effettivamente.  
Se leggendo “Management dell’informazione e della comunicazione aziendale” vi viene in mente qualcosa che riguarda il giornalismo, siete sulla strada sbagliata. Decisamente questo corso aveva poco a che fare con il mio percorso fino a quel momento, visto che avrei dovuto studiare Ragioneria, Finanza, Controllo di gestione, Diritto commerciale; ma tutto ciò rappresentava ancora soltanto un’idea che avevo in testa e dovevo per forza ricevere una conferma da Dio, altrimenti non ne avrei fatto nulla. Del resto la conferma sarebbe dovuta arrivare in fretta e, stavolta, non dovevo nemmeno porre una domanda a Dio, perché era chiara una cosa: non avevo nemmeno un centesimo per pagare la salata prima rata universitaria di un corso di laurea la cui retta annuale arriva a tremila euro.
 
La scadenza del pagamento era per il 30 settembre; il mio conto in banca era al limite del rosso. Il 29 settembre, ormai, ero convinta che tutto non fosse altro che una mia idea. Il Signore, però, aveva in mente qualcosa e me lo fece capire quella sera. Infatti, sul tardi, ho ricevuto una proposta: una cara sorella in Cristo si offriva di pagarmi le tasse universitarie. Non vi dico come mi sono sentita! Non poteva essere che opera di Dio…  
 
Così, ubbidendo all’invito di Dio, mi sono iscritta e ho cominciato a studiare. A dieci anni dalla prima laurea, non è stato semplice rimettersi sui libri, e poi dovevo conciliare i miei impegni familiari, i turni in reparto e alcune attività in cui sono coinvolta per il Signore.  
 
In questi tre anni, Dio mi è sempre stato vicino; mi ha sostenuto e benedetto, mi ha spronato, quando tutto mi sembrava così grande per me: alcune volte ho pensato che non ce l’avrei fatta a superare esami molto complessi, a gestire ogni impegno… E poi, ogni anno c’era l’incognita “tasse” e ogni anno Dio è stato fedele tramite l’aiuto della sorella di cui ho parlato prima e di una coppia di cari amici credenti.  
 
Alla fine dell’anno scorso, ultimo del corso, è arrivato il momento di pensare alla tesi di laurea, ma io non avevo in mente proprio nulla. Volevo fare qualcosa di interessante, ma più ci pensavo e meno idee mi venivano in mente. Cercavo di capire se Dio volesse qualcosa da me, anche per la tesi. Credevo che Dio mi avrebbe fatto lavorare in un’azienda e speravo fosse la Raspini salumi, a pochissima distanza da casa mia. La risposta non si è fatta attendere troppo.
 
Un giorno di dicembre sono andata con mia figlia al canile di Pinerolo. Vedere quelle bestiole rinchiuse in gabbie, per quanto fossero grandi e pulite, mi ha lasciato una strana e profonda emozione. Ho pensato: «Certo che se mi fa questo effetto vedere dei cani rinchiusi, chissà che effetto mi farebbe vedere dei bambini in un orfanotrofio!».  
Quel pensiero è stato un flash nella mia mente! Ecco cosa avrei trattato come tesi ed ecco quale sarebbe stato il mio futuro impegno per Dio: avrei lavorato in una comunità per minori.
 
Ovviamente i miei sogni erano piuttosto piccoli e semplici: ero certa che Dio mi avrebbe dato un lavoro in una comunità, dove mi sarei dedicata alle mansioni per cui avevo studiato. A me sembrava già una gran cosa, ma Dio aveva in mente qualcos’altro…
 
Infatti, man mano che mi documentavo sul tema, sentivo una sorta di pressione dentro di me. Io facevo finta di nulla: avevo il terrore che quella pressione fosse proprio quello che immaginavo Dio volesse. Quello che immaginavo, però, era qualcosa di così importante che faticavo a credere fosse davvero per me.
 
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saren
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Re: Il Rifugio dei Ragazzi
« Rispondi #1 Data del Post: 23.10.2012 alle ore 14:56:31 »
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...continua
 
Invece lo era, o meglio lo è: Dio non vuole che io lavori in una comunità per minori, vuole che io ne apra una. Non so se avete idea di cosa significhi aprire una struttura per minori in difficoltà, tolti alle famiglie perché vittime di abusi e violenze.  
 
Se di primo acchito la mia reazione è stata dire «Signore, perché proprio io?», poco dopo, invece, è diventata «Perché non proprio io?». Ho compreso che entrambi i percorsi di studio fatti, infermieristica prima e management poi, mi hanno dato conoscenze e capacità tali da poter affrontare questo tipo di impegno. Così ho deciso di impegnarmi sul serio…
 
Però, portare tutto questo peso da sola era troppo; ho chiesto al Signore di mettere sulla mia strada qualcuno che potesse capire l’importanza di questo progetto. Dio, ancora una volta, è stato buono, e mi ha provveduto il sostegno di persone che mi stanno aiutando a renderlo concreto. Poter condividere con altri credenti è molto importante.
 
Quando nasce un bambino, per prima cosa gli si dà un nome. Era ora di dare un nome anche alla futura comunità per minori. Scegliere un nome non è così semplice: deve avere un significato, raccontare qualcosa, un nome è per sempre. Anche a questo ha pensato il Signore. Dal Salmo 9:9 “Il Signore sarà un rifugio sicuro per l'oppresso, un rifugio sicuro in tempo d'angoscia”. E chi è l'oppresso in questo caso? I ragazzi! Così nasce: Il rifugio dei ragazzi.
 
Quando quest’idea era solo un piccolo pensiero nella mia testa, ne ho parlato con una sorella che ha lavorato per vent’anni in comunità laiche per minori. Mi ha molto colpito una sua frase «Sandra, tu credi che in queste comunità ci sia chissà quale amore. Ti sbagli… non c’è l’amore che dovrebbe esserci».  
 
In Italia ci sono numerose comunità per minori; ce ne sono di residenziali e di solo diurne, per bambini, preadolescenti e adolescenti, per portatori di handicap oppure no. Queste strutture sono gestite da laici o da cattolici. Solo due comunità sono di stampo evangelico: una si trova in Sicilia, l’altra in Calabria. Capite? Quello dei minori tolti alle famiglie e inseriti in strutture di accoglienza è un campo di missione quasi completamente scoperto.
 
Questo mi ha spinto a pensare a un progetto speciale, in cui siano coinvolti solo operatori che abbiano scelto di seguire Gesù, che lo abbiano accettato come salvatore e che camminino secondo la sua volontà. Non si tratta di fare proselitismo tra i ragazzi, ma di dimostrar loro, concretamente e quotidianamente, quanto e come Dio li ama.
 
In una comunità così ci sarà la possibilità di riversare l’amore di Dio nelle piccole e tormentate vite di giovani che potranno avere una speranza reale in una vita migliore.  
Molte piccole vite potranno ricevere un seme, che potrebbe un giorno germogliare. Marco 4:26-27  «Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come».
 
Il progetto è importante e complesso. L’apertura di questo tipo di comunità è sottoposta a Leggi regionali, spesso molto differenti da una Regione a un’altra. Per ogni ragazzo ospitato, la comunità riceve una diaria giornaliera. Conti alla mano, con le sole diarie è molto difficile portare avanti una struttura simile, perché la Pubblica amministrazione è solita pagare con diversi mesi di scarto.  
 
Il progetto, in fase di definizione, prevede l’acquisto di una cascina da ristrutturare, ampia abbastanza da permettere di avviare una struttura residenziale per 8 ragazzi, più due posti per il pronto intervento. La Legge prevede un numero di vani minimo e una metratura ben definita per quanto riguarda le camere degli ospiti. La struttura potrà ospitare ragazzi anche nella sola modalità diurna, durante la quale saranno coinvolti in varie attività, insieme ai ragazzi residenti.  
 
La Legge regionale che regola le cooperative sociali, il tipo di società adatta all’apertura di comunità sociali, definisce tutta una serie di finanziamenti a fondo perduto e tasso agevolato, per l’acquisto e l’avvio dell’impresa. Però richiede che la cooperativa sociale che si costituisce debba avere un capitale iniziale che copra il 30% dell’investimento totale.  
 
Alcune porte si stanno aprendo, ma i bisogni sono molti e io desidero condividerli con voi, perché anche voi ne sentiate il peso.  
Innanzitutto, abbiamo bisogno delle vostre preghiere. Abbiamo bisogno di sapere che ci sono credenti che pregano per noi, per il progetto, per i ragazzi che verranno ospitati.
Abbiamo bisogno di aiuti pratici, oltre che, come già accennato, di aiuti economici; pregate con noi perché il Signore spinga credenti che abbiano titoli adatti o che stanno studiando in questo settore a lavorare in strutture di questo tipo: ci servono educatori e OSS.  
Per i lavori di ristrutturazione avremo necessità di persone capaci, disponibili e affidabili.
Pregate anche per il reperimento dei materiali, dell’arredamento e delle attrezzature di vario genere necessarie in una comunità.  
 
I giovani e giovanissimi che vivono nelle comunità sono numerosi e rappresentano un nervo scoperto: saranno quegli stessi ragazzi che un giorno diventeranno adulti problematici, perché hanno vissuto sulla loro pelle esperienze terribili.  
Spesso quando parliamo di missione pensiamo a Paesi lontani; le missioni all’estero sono molto importanti, ma milioni di giovani in Italia vivono lontani da Dio e migliaia di questi vivono gravi soprusi e affrontano la vita con rabbia e disperazione. Possiamo dar loro Speranza.
Forse alcuni credenti, anche tra i giovani, non si sentono adatti o non si sentono spinti a collaborare con le missioni estere e forse non sanno che ci sono occasioni di essere missionari anche qui, nel nostro Paese.  
 
Ho visto diverse volte il Signore muovere le circostanze per arrivare al raggiungimento di un obiettivo e sempre lo ha fatto attraverso le persone e i loro beni, di qualsivoglia genere possano essere.  
 
La nostra preghiera è che il Signore susciti in ognuno di voi, come in noi, il desiderio di far nascere il Rifugio dei ragazzi, perché Dio diventi il Rifugio dei giovani oppressi dalle più terribili e svariate situazioni di disagio familiare, grazie all’aiuto di tutti i credenti.  
 
Prego e spero che anche voi vi sentiate toccati e coinvolti in questo speciale progetto, come lo siamo noi".  
 
Sandra
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saren
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Re: Il Rifugio dei Ragazzi
« Rispondi #2 Data del Post: 23.10.2012 alle ore 14:59:41 »
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Ho condiviso tutto questo con l'intento e la speranza di etnrare in contatto con persone che stiano maturando o abbiano maturato nel cuore una spinta in questo campo.
 
Beh, tutti però possono pregare!  Occhiolino
 Ciao Ciao Ciao
 
P.S. Il Rifugio dei Ragazzi ha il suo spazio sul web: http://ilrifugiodeiragazzi.wordpress.com/ e anche una pagina su Facebook: https://www.facebook.com/pages/Il-rifugio-dei-ragazzi/455902434460063?re f=hl
« Ultima modifica: 23.10.2012 alle ore 15:02:03 by saren » Loggato
Virus
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Re: Il Rifugio dei Ragazzi
« Rispondi #3 Data del Post: 23.10.2012 alle ore 15:10:08 »
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Wow, gloria a Dio per questo progetto... e per la tua sensibilità ad ascoltarlo in fede ed in azione.  Applauso
 
Sarai nelle mie preghiere da oggi in poi... c'è tanto bisogno e mi rendo conto che sei come una pioniera in Italia su questo... ma se Dio ti ha chiamato... continuerà a guidarti ed usarti... e farai un servizio eccellente!
 
La moglie di un mio cugino in puglia lavora in un centro simile... avevo fatto anche il sito web della loro struttura... è un ottimo centro di accoglienza... con sani principi, ma non si può dire sia di radice evangelica.
 
Ecco il link al sito:
http://www.igiardinidelsoleonlus.it/
 
Aggiungo una piccola frase:
 
Non progettiamo nulla in base a quello che abbiamo nelle nostre tasche... ma in base a quello che Dio ha nelle Sue!
 
Dio ti benedica.
« Ultima modifica: 23.10.2012 alle ore 15:14:24 by Virus » Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
saren
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Re: Il Rifugio dei Ragazzi
« Rispondi #4 Data del Post: 26.10.2012 alle ore 23:25:47 »
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Grazie per le preghiere, Virus! E per l'incoraggiamento!
 
Sono proprio d'accordo: Non progettiamo nulla in base a quello che abbiamo nelle nostre tasche... ma in base a quello che Dio ha nelle Sue!  
 
Dio benedica anche te! Ciao
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zizzi
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Re: Il Rifugio dei Ragazzi
« Rispondi #5 Data del Post: 27.10.2012 alle ore 00:57:56 »
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Saren ho letto tutto in FB avevo il link e anche se non siamo amiche ho potuto leggerlo, forse grazie a Daniela che mi è amica.
Posso dirti, e farti molti incoraggiamenti. Hai avuto una buona prospettiva per la tua zona locale, non sara' facile ma vedrai, quando avrai messo i primi mattoncini su quella struttura, e l aiuto concreto, per il prossimo che dai, verra' ripagato di tutti gli ostacoli, e difficolta', che potrai incontrare.
Non posso che stimarti enormemente.  
E Dire a Dio di sostenerti.  
E' una bella sfida. Di quelle strutture ce n 'è sempre bisogno e non sono sufficienti mai.  
A Piacenza ce ne sono, per tutte le eta'. Casa famiglia, strutture protette residenze, per disabili, ecct.. . E di questi tempi, purtroppo servono, sopratutto nei rapporti tesi famigliari. O minori abbandonati!!  
Ciaoo Saren
« Ultima modifica: 27.10.2012 alle ore 00:59:25 by zizzi » Loggato

Se togli la libertà togli la dignità
San Colombano

Beato l uomo che ha in te la sua forza e nel cuor le ascensioni salmo 84

Dio, c'è e noi ci siamo Capannette di Pey
saren
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Re: Il Rifugio dei Ragazzi
« Rispondi #6 Data del Post: 12.04.2013 alle ore 01:53:04 »
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Cari tutti, è passato un po' di tempo, ma torno con belle news!
 
Il progetto si concretizza ogni giorno di più e grazie al Signore si sono aperte porte inaspettate e molte persone hanno abbracciato la mia stessa visione.
 
La comunità per minori dovrebbe diventare operativa nel giro di un anno e prima è necessario raccogliere i fondi per la sua realizzazione.
Per raccogliere i fondi, abbiamo fondato un'associazione onlus, con la quale stiamo iniziando le attvità di sensibilizzazione sulle tematiche della famiglia, dei minori e dei disabili.
 
Vista la valenza spirituale del progetto, la cui mission è portare il messaggio di salvezza in Cristo ai minori ospitati, alle loro famiglie, ai giovani disabili con cui lavoreremo per un loro inserimento nel mondo lavoro e alle loro famiglie, è nostro desiderio chiedere a tutti i credenti che ne vengono a conoscenza di pregare per la realizzazione di questo progetto e di divulgarlo a tutti gli amci, parenti e conoscenti.
 
Chi lo desidera può anche sostenerlo economicamente, contribuendo a realizzare con noi Il Rifugio per Ragazzi, tramite una donazione con bonifico intestato a "Associazione Amici del Rifugio dei Ragazzi",  
IBAN IT 80N033 5901 6001 0000 0073 479
 
ed è possibile anche destinare, a costo zero per il donatore, il 5x1000 della propria dichiarazione dei redditi, inserendo nell'apposito campo il codice fiscale dell'associazione, che è 97765200015.
 
Vi riporto nuovamente i link per rimanere maggiormente aggiornati sugli sviluppi del progetto: www.ilrifugiodeiragazzi.wordpress.com e la pagina di Facebook per chi ha un account: https://www.facebook.com/pages/Il-rifugio-dei-ragazzi/455902434460063?re f=hl
 
Dio vi benedica!
 Bacio Bacio
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