Ddl Zan, si scalda il dibattito

By 12 Maggio 2021Dall'Italia, Focus

Il dibattito sull’identità percepita, e quindi su un tema concreto affrontato con obiezioni puntuali, sembra aver fatto perdere la calma ai sostenitori del ddl Zan. Lo segnala su Avvenire Marina Terragni, che in queste settimane si è esposta e non poco, dal versante femminista, per una revisione, o almeno un dibattito serio, sulla normativa che a breve verrà discussa in aula al Senato.

Perché – in sintesi – la questione delle aggravanti è tutto sommato un dettaglio di fronte a un concetto che se venisse inserito nella legislazione senza le opportune cautele potrebbe avere un impatto serio sulla vita di tutti. Terragni spiega che in Europa – quell’Europa citata spesso quando dà ragione alle proprie posizioni politiche – l’identità di genere “non compare nella maggior parte delle leggi contro l’omotransfobia”, e la Gran Bretagna vi avrebbe ormai “definitivamente rinunciato”.

Sollevare la questione è costato all’editorialista una campagna d’odio che lo stesso Zan, secondo Terragni, avrebbe contribuito a fomentare con “un irresponsabile tweet”. «Mettiamola così – ironizza la giornalista -: ai sensi del ddl Zan, l’onorevole Zan sarebbe perseguibile per istigazione all’odio».

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