WASHINGTON – Giovedì 5 febbraio si tiene a Washington l’annuale appuntamento con il National Prayer Breakfast, “colazione di preghiera” cui partecipano circa quattromila ospiti provenienti dagli USA e da un centinaio di Paesi, tra cui l’Italia.
All’appuntamento è prevista, come di consueto, la presenza del Presidente degli Stati Uniti: un intervento che quest’anno riveste un particolare interesse per l’esordio del neoeletto Barack Obama.
La “colazione di preghiera” è un’iniziativa a carattere spirituale nata nel 1953 da un’idea del rappresentante di Stato Frank Carlson, il senatore Hilton e il pastore evangelico Billy Graham.
Organizzata dall’associazione evangelica Fellowship Foundation e ospitata dai membri del Congresso degli Stati Uniti presso l’hotel Hilton di Washington, ogni primo giovedì del mese di febbraio migliaia di persone, rappresentanti del mondo degli affari, del lavoro, dell’istruzione, della scienza, della politica, della legge, della religione, delle missioni, della musica e dello spettacolo provenienti da diversi Stati del mondo si riuniscono con lo scopo di costruire e stringere rapporti tra contesti anche molto diversi tra loro, ma che hanno in comune l’interesse di creare un forum dedicato ad affermare valori morali, etici e spirituali, puntando l’attenzione su temi quali la pace, la riconciliazione, la giustizia e gli aiuti ai bisognosi.
Come consuetudine, l’incontro prevede l’intervento del Presidente degli Stati Uniti, che parlerà al mattino, e di un altro oratore il cui nome non viene rivelato fino all’ultimo momento; l’oratore e gli ospiti sono selezionati da una Commissione del Congresso. Durante la “Prayer Breakfast” sono previsti diversi momenti di lettura della Bibbia e di preghiera, intervallati da incontri più ristretti, organizzati in relazione alla natura dei partecipanti di ogni delegazione. [sr]
