La lode al tempo degli algoritmi

By 21 Marzo 2022Curiosità, Focus, Tecnologia

 Uno dei prossimi brani che verranno introdotti nella vostra chiesa potrebbe averlo composto l’intelligenza artificiale. Il prototipo arriva dagli Usa e si intitola “Biblical love”: prodotto dall’etichetta Marquis Boone Enterprises, viene annunciato come il primo canto scritto, registrato e perfino eseguito da un algoritmo. E a un primo ascolto il brano non ha molto da invidiare agli standard che ricorrono, oggi, nella musica cristiana.

Naturalmente c’è da aspettarsi un dibattito sui limiti e i termini teologici di questa sfida, ma la strada pare aperta. E, come rileva con un certo sarcasmo Relevant Magazine, il fenomeno potrebbe risolvere più problemi di quanti ne crea: «con l’intelligenza artificiale non ci sono ego complicati da gestire, nessun disordinato processo di decostruzione spirituale, nessun dubbio e, ovviamente, nessuno scandalo che metta a repentaglio la carriera. Possiede insomma tutto ciò che il moderno business dell’adorazione cerca in un brano: un bel ritornello, alcune parole chiave di impronta biblica e un certo impatto emotivo».

foto: relevantmagazine.com

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