Cina, il caso del pastore Cao

By 30 Aprile 2024Chiesa Perseguitata, Esteri

Marco Respinti su Libero racconta la vicenda di Cao Sanqiang, noto anche come John Cao, pastore protestante cinese, vessato dalle autorità di Pechino per il suo impegno missionario. Dopo sette anni di detenzione senza diritti (gli era stato rifiutato anche il possesso di una Bibbia, spiega Respinti), ora è «agli arresti domiciliari di fatto, indebiti. Lo attendono cinque anni di rieducazione, per insegnargli “a non delinquere più”». Moglie e figli di Cao sono negli USA, dove risiedeva anche lui dal 1990 e da dove era ripartito verso il Celeste Impero per predicare il vangelo.

«In breve tempo è diventato una star del movimento delle “house church”», annota Respinti. «La dizione non tragga in inganno: alcune contano milioni di aderenti», costituendo un ampio movimento dissidente rispetto alla chiesa ufficiale controllata dal regime. Vent’anni di attività spirituale e pratica tra Cina e Birmania, «creando 16 scuole per oltre 2mila bambini poveri, più vettovaglie e abiti per le popolazioni Wa e Kachin», fino a quando nel 2017 è stato arrestato insieme a un collaboratore, vedendosi comminare sette anni di reclusione.

In attesa di sviluppi, Cao oggi – conclude Respinti – prega per la Cina: «Signore, ancora una volta affidiamo il nostro bel Paese a Dio e benediciamo i compatrioti. Che ci sia concesso usare il miglior modo possibile per condurli a conoscere il Signore».

foto: liberoquotidiano.it

Evangelici.net è un portale di informazione e approfondimento che opera dal 1996 per la valorizzazione del messaggio, dell’etica e di uno stile di vita cristiano

Sostieni il portale ➔