
«Che cosa crede colui che crede in Dio? Egli crede in una fondamentale razionalità della realtà. Egli crede che il bene sia più fondamentale del male. Egli crede che ciò che è inferiore debba essere compreso a partire da ciò che è superiore e non viceversa. Egli crede che il non senso presupponga il senso e che il senso non sia una variante dell’assurdo». Così scriveva il filosofo Robert Spaemann, scomparso nei giorni scorsi.