PESCARA – La vittoria di Fabio Silverj per la categoria arte e di Cristian Mangano per la sezione musica ha concluso la terza edizione del Festival Arte Controcorrente, svoltasi sabato 8 dicembre al teatro Massimo di Pescara: quattro ore abbondanti di musica, pittura, danza e interazioni multimediali per una manifestazione che, anno dopo anno, sta puntando a trovare una sua originalità nel panorama delle kermesse evangeliche italiane.
La manifestazione, che ha avuto una premessa nella giornata di venerdì con un seminario del mimo Carlos Martinez, è cominciata nel pomeriggio di sabato con una emozionata Carine, futura mamma, a introdurre gli artisti insieme a Claudio Centin; le varie esibizioni dei concorrenti in gara si sono incentrate sul tema di quest’anno, “Sulla croce al posto mio”, «messaggio centrale del cristianesimo», come ha ricordato Giacomo Ciccone per l’organizzazione.
L’apertura del festival ha visto subito il momento più interessante in termini di originalità: un’interazione tra l’attrice Aurelia Bogno e i cantanti Walter e Sefora Tripodi in un recitato alternato al cantato che in una decina di minuti ha percorso con partecipazione e intensità Isaia 53, intervallato dai brani “E fu così” di Walter Tripodi, che ha dimostrato ancora una volta una tenuta di palco da consumato artista, stile di scuola partenopea ma senza luoghi comuni, e “Noi eravamo erranti”, vecchio successo dei Melchisedek, cantato dalla vincitrice del festival-sezione musica nel 2006.
Secondo momento musicale con i Reuel: Giacomo Bleve, voce e pianoforte, e la moglie Miriam, voce convincente, già autori del cd “Alla sua presenza” (2005), hanno cantato “I love you Jesus”, unica proposta inglese della serata.
Il primo dei due interventi pittorici è stato proposto da Gabriella Fiore, pittrice, con il quadro “Gesù crocifisso per me”, spiegato dal marito, dove l’artista ha simboleggiato un Gesù su una croce piantata sul globo terrestre.
Successo di pubblico per i giovanissimi Stormer, formazione locale che con “La via del Calvario” si è cimentata in una versione praticamente letterale di Isaia 53 annunciata come “heavy metal” ma in realtà pop, appena arricchita da una chitarra distorta (e dal look del gruppo).
Dopo gli Stormer anche il presentatore Claudio Centin, fuori concorso, ha voluto presentare un’opera di ricicl-art incentrata sul tema del festival, opera d’arte proposta con una lettura di Isaia 53.
Maurizio Zettoni, concorrente successivo, ha proposto uno strumentale pianistico in due tempi: “Lacrime di tristezza, lacrime di gioia”, titolo del lavoro, immagina il pianto di dolore di Maria sotto la croce e il pianto di gioia di Maria Maddalena davanti al sepolcro. Esecuzione essenziale sul piano stilistico, penalizzata purtroppo da un contributo video non sincronizzato.
L’unico momento di poesia di Arte Controcorrente 2007 ha avuto uno svolgimento anomalo: la milanese Sara Quitadamo, assente per impedimenti dell’ultimo momento, è rimasta in gara e la sua composizione è stata letta dalla presentatrice.
Ancora musica con Angelo Maugeri, habituée della manifestazione, e la sua “Sogno a occhi aperti”, proposta con chitarra e band nel suo tipico stile cantautorale e una tenuta di palco sempre più efficace.
Prima della pausa di metà concerto è intervenuto Roberto Mazzeschi, presidente dell’Alleanza evangelica italiana, che quest’anno ha concesso il patrocinio alla manifestazione; dopo il rientro in sala, invece, significativo momento con la presenza sul palco dei pastori delle chiese evangeliche locali, curiosamente sostituiti quasi in toto da delegati.
La gara è ripresa con i Fuorimoda, giovane band di Catania, con “Al posto mio”, su testo di Angelo Maugeri: la prima esibizione del gruppo in una manifestazione più ampia ha proposto buone idee, ma sofferto di intonazione talvolta imprecisa delle vocalist e di un pianoforte eccessivo nelle sue fioriture sui toni acuti.
Aria di esperienza, invece, per il cantautore Fabio Silverj, vincitore per la sezione arte, che nel suo “Salmo 22” ha musicato quasi integralmente il testo del brano biblico e lo ha servito con la giusta personalità.
È seguito Cristian Mangano di Torino, della scuderia di Cdm Italia, accompagnato dalla chitarra di Luca Durante e dalle basi in “Ora vivo in te”: voce potente, brano pop-blues di sua composizione, finale secco per il vincitore della categoria musica.
Ancora arte con Susanne Stoehr, che risulterà poi terza classificata, con il quadro “Liberazione”: colori freddi a rappresentare la crocifissione, collage di mali del mondo sulle spalle di Cristo, per un messaggio chiaro: “sono libera perché tu sei morto al posto mio”.
Buon sound strumentale ma voce non troppo convincente per gli Ascer e la loro “Il prezzo da pagare”: un rock molto avanzato con sfumature emo, non facile da etichettare, che in futuro potrà dire qualcosa in particolare ai giovani.
Il giovane Dennis Palumbi di Pescara è stato incoraggiato dal pubblico per il suo “Inno di lode”, brano recitato con passione, accompagnato al pianoforte dal fratello Federico.
Danza, invece, per la diciassettenne Isabella Bocci su “Il servo sostituto” in una coreografia che mescolava classico e freestyle, con movimenti talvolta abbozzati (impediti anche dall’abbigliamento) e ispirato all’immancabile Isaia 53.
Conclusione strumentale con il Giuseppe Deliso Quartet in una versione jazz della classica “What a friend we have in Jesus”: musicalmente competenti, penalizzati però da un brano non del tutto a tema con la rassegna.
Durante il conteggio dei voti il pubblico è stato coinvolto da Luca Durante e Debora Kaptein; nella proclamazione dei risultati la giuria ha deciso di premiare Silverj, assegnando la seconda piazza a Cristian Mangano e il terzo posto a Susanne Stoehr, e il premio speciale per la musica allo stesso Mangano.
In generale la terza edizione del festival non ha brillato per qualità, tra problemi e incomprensioni tecniche fin troppo frequenti e una originalità limitata in buona parte delle proposte: la presenza predominante di riferimenti da parte degli artisti al brano di Isaia 53, rilevata con perplessità dalla giuria, ha testimoniato un appiattimento creativo negli spunti scelti.
A conclusione del festival si è tenuto uno spettacolo di Carlos Martinez, spagnolo, mimo professionista noto a livello europeo, che ha stupito e appassionato per la sua tecnica, le idee, gli spunti della sua esibizione.
(nella foto: Cristian Mangano, vincitore del premio speciale per la musica Arte Controcorrente 2007)