Al “Cuore” di B.C. – intervista a Johnny Hart

By 29 Aprile 2007Dicembre 23rd, 2022Speciali

(«Al “Cuore”…» è un gioco di parole poiché in inglese cuore si scrive “heart” e l’autore della striscia si chiama Hart – NdT)

di Monte Worverton, Luglio-Agosto 1997 – Plain Truth Ministries

I fumetti mi hanno sempre affascinato. Mio padre che era anche lui un disegnatore, mi insegnò a leggere la pagina dei fumetti con occhio professionale. Ricordo in modo vivido quando mi spiegava che si trattava di una questione di stile – l’aspetto che distingueva il lavoro di un disegnatore.

Ricorderò sempre l’arrivo di B.C. sul nostro giornale, il Portland Oregonian.

Sono rimasto colpito dallo stile tranquillo e rilassato, oltre che dal’umorismo asciutto e graffiante. Sembrava uno stile all’avanguardia. Era in sintonia con la mia emergente ribellione di adolescente.

Ho seguito queste vignette anche alle superiori e poi al college – imitandole a grandi linee quando mi è capitato di disegnarne una per il giornale della scuola. Ho continuato a leggere B.C. e Il Mago Wiz fino alla mia età adulta. Non riesco a ricordare esattamente quando per la prima volta ho notato un messaggio cristiano sottinteso in B.C., ma ricordo la mia reazione: “Bravo Johnny Hart! Stai spargendo la Parola!”

Nello stesso tempo, mi chiedevo quanto sarebbe stato libero di esprimere i suoi messaggi Cristiani attraverso un mezzo secolare.

Fino a dove si poteva spingere è stato dimostrato la scorsa primavera con una serie di strisce dichiaratamente Cristiane, nel periodo precedente alla Pasqua. Il Los Angeles Times ne stampò alcune, ma si rifiutò di pubblicarne altre.

I gruppi Cristiani che hanno ricevuto questa notizia, hanno lanciato una campagna telefonica chiedendo al Times di pubblicare le vignette censurate. Il Times lo fece, ma sulla pagina religiosa, spiegando che queste vignette non erano appropriate per la pagina generica dei fumetti perchè di natura religiosa.

Religione, più specificatamente Cristianesimo, sembra che sia considerata qualcosa di offensivo sulla pagina dei fumetti, a meno che non sia per essere presa in giro. Al contrario, il sesso illecito, la violenza e la stregoneria sembrano essere ben accettati.

Ho deciso di chiamare Johnny e scoprire qualcosa di più su quell’uomo il cui lavoro mi ha rallegrato per così tanti anni – l’uomo che aveva osato andare contro corrente esprimendo la sua fede in Cristo attraverso il suo lavoro.

Plain Truth: Quando e come sei diventato Cristiano?

Johnny Hart: Quando ero bambino, mia mamma e mio papà erano cristiani solo di nome, non andavano in chiesa se non a Natale e a Pasqua. Si assicuravano però che io frequentassi la scuola domenicale.

Ero affascinato dalle storie della Bibbia, senza in realtà averle mai lette. Ma ho sempre creduto in Gesù – che è morto, risorto e che ora è nel cielo.

Quando mi trovavo insieme ai ragazzi di chiesa mi sentivo piuttosto nervoso, mi sembrava che essi sospettassero che io fossi un ipocrita. Non volevo che vedessero in me qualcosa di sbagliato, quindi quando ero con loro trasudavo bontà. Ci sono molte brave persone al mondo, io ero uno di loro.

Ero anche affascinato dalla natura. Da bambino avevo l’abitudine di trascorrere il tempo nei boschi guardandomi in giro. Mi sdraiavo in giardino e guardavo i fiori per delle ore. La prima volta che ho avuto un palloncino, l’ho lasciato andare; ero seduto a terra e l’ho guardato salire fino a che è scomparso tra le nuvole – una delle più cose affascinanti che abbia mai visto.

Avevo il bisogno di conoscere le cose. Perchè siamo qua? Cosa facciamo? Quale sarà il futuro? Avevo anche un desiderio spirituale.

Stavo intorno a qualunque cosa che suonava spirituale o extraterrestre. Mi sono occupato di tavolette per parlare con gli spiriti, UFO, percezione extrasensoriale, astrologia, fisica, scienza, reincarnazione, Edgar Cayce, …di tutto. Cercavo sempre qualunque cosa fuori dal regno fisico, perché pensavo fosse lì che tutto accadesse. Ma c’era sempre un lato negativo in tutte queste cose. Erano esperienze frustranti piuttosto che soddisfacenti. Non c’era completezza, non c’era perfezione.

Anni dopo abbiamo traslocato in questa proprietà – circa 150 acri nei sobborghi di Nineveh, New York – Dio mi ha mandato a Ninive (in inglese: Nineveh – NdT) . La proprietà ha 30 acri di lago, è come lo Shangri-la (luogo di pace e tranquillità immaginario – NdT). Il bosco è pieno di rododendri e tutti i tipi di fiori – un posto meraviglioso.

Ma non c’era la televisione laggiù. C’erano alcuni canali locali, ma noi eravamo abituati all’intera gamma di frequenze televisive – HBO, ESPN e tutta quella bella roba. Per un po’ siamo andati avanti senza di loro.

Alla fine, mia moglie e io abbiamo comprato un sistema TV satellitare. Una squadra composta da padre e figlio sono venuti a installarlo – ed alla fine abbiamo scoperto che erano cristiani nati di nuovo.

Avevo diverse televisioni e in qualunque stanza mi trovassi, queste persone avevano selezionato un canale cristiano. In una stanza vedevo il pastore D. James Kennedy. In un’altra stanza trovavo il canale pentecostale PLT Club o un altro predicatore. Mi sono seduto e ho guardato ed ascoltato; in poco tempo sono rimasto accattivato dall’argomento.

Ho cominciato a leggere la Bibbia, rendendomi conto che era la Parola di Dio, scoprendo che Gesù è morto per portare via i nostri peccati, comprendendo la via della salvezza e della grazia e tutto questo fantastico argomento.

Una volta assimilato tutto nel mio cuore, tutta la mia ricerca, i dubbi, le paure e le domande su quanto non sapevo, si sono dissolte in un’atmosfera di comprensione e di pace. Ora conosco perchè sono qui, cosa faccio, dove sto andando e chi mi verrà a prendere.

Così ho pregato per mia moglie, Bobby, che avesse desiderio di andare in chiesa. Una domenica mattina lei ha messo il naso nella stanza e mi ha detto: “Vuoi andare in chiesa”?

Sono andato in una chiesa Presbiteriana di Nineveh – una piccola chiesetta di campagna di circa 80 membri. Ma la cosa bella era che 55 di loro erano bambini—un bel gruppo di giovani. Questa è una buona chiesa piena d’amore e brava gente.

Ne siamo diventati membri e responsabili; ora insegniamo alla scuola domenicale—facciamo di tutto. Bobby è responsabile della scuola domenicale, abbiamo appena aggiunto altri locali, con una nuova entrata e cinque o sei altre locali per le scuole domenicali nello scantinato.

D. Come sei arrivato al tema degli uomini delle caverne per le tue vignette?

R. La caratteristica dei miei fumetti era la semplicità. Ho cercato di ridurre i miei fumetti al numero minimo di parole e ad uno stile di disegno il più pulito e semplice possibile. Più semplicemente fai il tuo lavoro, più genialità è richiesta nel farlo. Avevo l’abitudine di prendere le idee più alla lontana possibile – fin dalle loro origini.

Quindi gli uomini delle caverne sono diventati il mio argomento preferito perchè loro sono una combinazione di semplicità e di origine di idee.

Io stavo lavorando alla General Electic e disegnavo fumetti per: The Saturday Evening Post Colliers, True and Look—e stavo riscuotendo un discreto successo come vignettista. Ma non sarei mai riuscito a vendere nessuna vignetta sugli uomini delle caverne.

Una sera stavo per tornare a casa dal lavoro. Stavo scherzando con i ragazzi quando ho detto: “Buona sera amici. Devo tornare al mio domicilio. Questa sera creerò la striscia di vignette più famosa del mondo”. Uno dei ragazzi mentre uscivo dalla porta mi ha detto: “Perche non ne fai qualcuna sugli uomini delle caverne? Non le puoi vendere da nessun’altra parte”.

Quindi quando sono tornato a casa, ho cominciato a scarabocchiare e disegnare piccoli omini delle caverne. Cercavo di pensare a un titolo, e Bobby mi ha detto, “Perchè non li chiami semplicemente B.C.” E così ho fatto.

Poi facevo fatica a mettere insieme i personaggi, così mia moglie mi ha detto, “Potresti copiare dai tuoi amici”. E così ho fatto. Wylie è mio cognato, Thor e Peter sono due ragazzi con i quali ho lavorato alla G.E., e due altri sono amici personali che lavorano attualmente con me.

B.C. è una specie di sempliciotto, un uomo comune. Tutti dicono che sono io.

D. Consideri le vignette il tuo ministero?

R. Si, lo è, in un certo senso. Al di là della scuola domenicale.

D. Cosa vuoi ottenere con queste vignette?

R. Il mio obiettivo ha avuto inizio quando ho cominciato a trattare temi Cristiani. Tratterò altri temi cristiani, ma per ora c’e un equilibrio — grazie a Dio. Lui mi tiene con i piedi a terra. Lui mi rende difficile trovare sufficienti temi Cristiani, perchè probabilmente io li sfrutterei tutti. Ma mi rendo conto dell’importanza di essere sottile.

Penso che l’attuale equilibrio è efficace — usando un buon umorismo secolare. Questo mantiene le persone interessate alla lettura — l’audience che devo riuscire a raggiungere con gli argomenti cristiani.

Io vorrei che il contenuto fosse almeno diviso a metà. Ma per fare questo, devo essere più sottile (astuto)—come avere scenette comiche con la morale. Voglio farlo con sottigliezze e con più “stupidaggini”. Voglio che siano veramente divertenti. Più sono divertenti, più la gente li ricorderà.

D. Hai mai ricevuto lamentele per vignette di B.C.?

R. Di tanto in tanto. Ma solitamente sono persone che si sentono offese dalle mie gag antievoluzione. Se porto un messaggio cristiano, dicono: “Beh il titolo è B.C. — che è prima di Cristo. Come puoi farci entrare Cristo?

Queste cose disturbano alcuni. Ma invece centinaia di persone mi scrivono, con messaggi ‘positivi’. Tutti sventolano bandiere che dicono ‘graziè e ‘questo è meraviglioso’.

Quando eravamo a Fort Lauderdale, una domenica abbiamo incontrato il pastore James Kennedy, il quale mi ha presentato alla congregazione dicendo, “Mi piace quando metti quei piccoli messaggi Cristiani nel tuo lavoro. E tutti hanno applaudito.

La cosa patetica è che la gente pensa che sono coraggioso nel fare questo, il che non è vero. Pensano che sia una specie di eroe. Ma forse è che sono troppo stupido per rendermi conto delle conseguenze che avrò nel fare queste cose.

Il Los Angeles Times si è rifiutato di pubblicare le mie strisce che hanno un contenuto Cristiano, ma ciò è per me un vantaggio.

D. Hai un controllo completo sul contenuto delle tue vignette?

R. Si e ho anche la benedizione della gente che lavora per me, dell’agenzia di stampa e di tutti gli altri. Sono felici. Rick Newcombe, il presidente della mia agenzia di stampa, è il fratello di Jerry Newcombe, che lavora per il pastore Kennedy.

D. Cosa pensi della situazione attuale delle vignette umoristiche dei giornali?

R. Penso che sembrano prive di quello che faccio io – i messaggi Cristiani.

Sono stati fatti dei tentativi. C’è Family Circus di Bil Keane alcuni di loro che menzionano sempre Natale e Pasqua. Ma con poco successo. La gente non sembra averlo notato. Non penso però che lo facciano con il coraggio (o la mancanza di intelligenza) che ci metto io.

D. Pensi che il cristianesimo possa mantenere i suoi caratteri distintivi quando si confonde con il secolare?

R. Si, assolutamente. Gesù se l’è cavata BENE, non è vero?

D. Vedi una tendenza a permettere più materiale con temi Cristiani nei principali media?

R. No, non credo. Non da parte delle organizzazioni, comunque. Ma penso che questa gente si spianerà una strada nella tendenza popolare – sai, i valori della famiglia e tutta quella roba che va di moda oggi.

La gente è più cosciente del Cristianesimo e delle loro radici Cristiane. Io penso poi che la gente delle organizzazioni dei media, ipocriti come sono, dovranno sciogliersi un po’ per andare in questa direzione.

Prendi la musica per esempio. I bambini della nostra scuola domenicale preferiscono musica cristiana al rock secolare. Se vuoi tirare fuori i ragazzi dall’hard rock, devi creare un rock cristiano e svezzarli da quei cattivi testi, stiamo tendendo a questo nel nostro paese.

D. Pensi che il Cristianesimo e la politica possano convivere?

R. Sì. Assolutamente. In effetti a politica è arrivata dal Cristianesimo. I valori, l’ordine, la legge—La Costituzione è stata strutturata dai Cristiani. La nazione è stata fatta dai Cristiani. Le università sono partite come scuole di teologia. John Jay, il primo capo della Corte Suprema, era un Cristiano. Queste persone hanno detto cose come, “il solo modo per questa nazione di sopravvivere è riempire i nostri tribunali di Cristiani” – sto parafrasando.

Loro erano risoluti su questo argomento. Dovete mantenere i nostri personaggi pubblici eletti e i nostri giudici Cristiani o il nostro paese fallirà.

D. Qual’è la cosa più gratificante che hai fatto, professionalmente?

R. Proprio quello di cui stiamo parlando. Ho trasformato la vignetta in un ministero. Stavo quasi cominciando a stancarmi del mio lavoro quando questo è successo.

Certo, non mi stanco mai di disegnare o fare cose divertenti, come puoi vedere. E’ difficile stancarsi del proprio lavoro se hai a che fare con l’umorismo, specialmente disegnare che e’ la cosa più divertente del mondo.

Penso che la mia missione sia quella di provare che il secolare e il Cristianesimo possano convivere, e provare che questo può essere divertente. Questo e’ il mio scopo.

Non penso di averlo già ottenuto, è sempre bello avere un obiettivo. Altrimenti te ne stai lì a dire soltanto: “Beh, devo tornare al tavolo e fare altri disegni ora”.

E’ più difficile disegnare quando sei in salita. Comunque, questa è la direzione che devo prendere.

D. C’è qualcosa di nuovo in programma?

R. C’è una cosa che ho in fondo alla mia mente e che sta facendosi strada: un libro. Molti lettori mi hanno chiesto un libro di B.C. con temi cristiani.

In realtà, il cristianesimo che fuoriesce da B.C. non è al di fuori delle caratteristiche dei personaggi – è al di là delle mie.

Quindi, penso che il libro dovrebbe essere una specie di… – non so come chiamarlo – un “nonlibro” sulle mie idee e pensieri in una collezione di vignette ed altro. Dio lo pubblicherà per me; Lui troverà qualcuno. Oppure mi darà un calcio nel didietro e mi dirà: Pubblicatelo tu, pigrone…”

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